mercoledì 31 luglio 2013

-1 Dublino arrivo, ma ancora non ci credo.

Gente, domani sarò lì, ma non riesco ancora a realizzare. Oddeo meo. Il panico. La prima cosa sarà trovare lavoro. Per risparmiare soldi credo che non mangerò. Se mi inviteranno a pranzo o cena o quel che sia, magari qualcosa la prendo. Ma non penso che potrò permettermi di mangiare all'inizio. Si vedrà.

Qui fanno 35° e invece quando arriverò lì pioverà e faranno 21° massimo. Wow.
Sarò completamente sola, aiuto.

Ieri per poco non cadevo mentre camminavo. Mi stavo guardando le cicatrici sul braccio. Sono rimasti più segni di quanti pensavo. Ma chi se ne sbatte, tanto non li vedrà mai nessuno.

Ragazze, voi per me siete state un grande sostegno nei momenti in cui stavo molto molto male. Non so quando riuscirò a riaggiornare, ma non pensate che una volta lì mi dimentico di voi. Non è così. Solo scusate se non riesco a commentare spesso. Ma vi leggo e vi penso.

È arrivato il momento per me di andare... Non so cosa mi aspetta di preciso. Spero solo che sia bello. Non voglio tornare ad essere anoressica, ho paura. L'anoressia a 21 anni fa più paura di quella a 15 anni. E non lo dico per offendere nessuno, perché ci sono passata anche io per i 15 anni con l'anoressia. Ma a 21 anni hai più consapevolezze e meno tempo/voglia di fare tante cose, sai fino a dove puoi spingerti. Sai che le tue manie non sono più solo fisse adolescenziali o dovute al fatto che stai crescendo. Sai che a 21 anni ormai sei donna. E sai che se continui ad avere una roba come l'anoressia è perché stai male, sei malata e l'unica soluzione è quella di curarsi, lottare, e devi farti il culo per riuscire a guarire. Idem per l'auto lesionismo. Non voglio rimanere malata. Non ci riesco, non voglio impazzire.

Incrociate le dita per me.

Un abbraccio a tutti voi!

lunedì 29 luglio 2013

-3, concentrati sull'obiettivo.

Sono di fronte a tante strade. Io al centro, le strade intorno a me. Portano in tutte le direzioni.
Posso tornare indietro. Imboccare la strada della malattia auto-indotta.
Posso decidere di rimanere al centro, senza imboccare nessuna via, senza fare nessuna scelta.
Posso decidere di sposarmi con uno qualsiasi. Un tipo squallido, con cui avere tanti bambini e restare chiusa in casa, chiusa in me.

Poi posso decidere di andarmene. Di provare a vivere, da sola. Di provare a vedere cosa c'è li fuori.
Davanti a me, tutti gli inizi del mondo. Tutti gli inizi che potrei scegliere.

Scelgo il migliore, quello che fa per me. Non mi servono tutti gli inizi del mondo, me ne basta uno, quello giusto.

Manca davvero poco e spero di cuore che vada bene.

Deve K., quella che aveva paura di tutto, se ne va a vivere da sola, lontano dalle 'certezze', lontano dalle solite persone. Ditemi voi se questo non si chiama coraggio. Forse ce l'ho fatta.

venerdì 26 luglio 2013

-5, bocca chiusa e paura di cadere.

Manca poco dai!

Ho capito cosa mi provoca le crisi autolesionistiche. Ora, non dirò chissà quale concetto sconosciuto all'umanità, ma mi va di scriverlo comunque.
Tutto si scatena quando DEVO NECESSARIAMENTE tenere la bocca chiusa, non controribattere a qualcosa che mi viene detto. Il non reagire verbalmente, mi fa reagire con azioni violente e 'sbagliate'. Il non affrontare la discussione, il tirarsi indietro, l'assecondare per forza l'altra persona, LA REPRESSIONE DI MERDA, mi causa queste crisi altrettanto merdose.

Tutto ciò è or ora accaduto. Discussione con mia madre. In cui la colpa ricade sempre su di me, sul mio modo di essere, di rispondere, sul mio temperamento, sul mio essere acida/permalosa/scorbutica/sarcastica/malata. E lei ha ragione, sempre. E affinchè la discussione abbia una fine, io devo tacere e annnuire. Dire 'per favore, grazie, scusa.'

Ed è così con ogni membro della famiglia che abita in questo pietoso condominio. IO non posso esprimere ciò che penso. Questo compito spetta solo agli altri. Io devo stare zitta, ascoltare tutto e implodere.

"Con cosa ti tagli se non hai le lamette? Con cosa ti tagli senza farti vedere? Da cosa metteresti in guardia un bimbo piccolo? Con cosa ci si fa male?"

Ho provato a tagliarmi di nuovo. Ridevo come un'isterica.

Dovrò tenere la bocca chiusa e la testa bassa per altri 5 giorni.

Voglio dei lassativi.

Oggi è andata così. Il caldo mi da alla testa. Tristezza infinita.

Buona serata ragazze.

giovedì 25 luglio 2013

-6

Non vedo l'ora di partire. Sembra non arrivare mai il 1 agosto, sembra allontanarsi sempre più.
Ancora non mi sembra vero che andrò lì a VIVERE. Sì, vivere, in tutti i sensi. Realizzerò quando sarò atterrata a Dublino. Quando sentirò freddo mentre a 3 ore e 20 di distanza sentono un caldo assurdo. Quando la pioggia mi bagnerà il viso e il vento mi intreccerà i capelli color rame.

E la mia pelle diventerà ancor più pallida di adesso, per quanto possibile e non me ne vergognerò. Il colore degli occhi diverrà uguale a quello dei prati.

Forse, una volta lì, riuscirò pure ad innamorarmi e a trovare la persona che fa per me, chi lo sa... Io mi nasconderò dietro le mie sciarpe colorate e cappelli di tutte le forme. Attendere, qualsiasi cosa, in Irlanda sarà sicuramente più piacevole. Credo.

Grazie a tutte per i commenti comunque, percepisco il vostro sostegno. :)

mercoledì 24 luglio 2013

-7 e festa a sorpresa

Ieri mi hanno organizzato una festa a  sorpresa. Vi giuro che non me l'aspettavo proprio, non sospettavo nulla. Non era necessaria. L'idea è partita da mia cugina, da D. e da M. Che dolci. D. ha preparato una cena spettacolare, molto di scena. Ha messo musica nel giradischi. Poi mi hanno comprato una borsa e un portafoglietto da Accessorize (il mio negozio preferito dal quale non posso mai comprare quasi nulla perchè non ho molti soldi) e D. ha fatto una borsetta a mano. Cucita e dipinta da lei. Bellissima; ha disegnato un colibrì vicino ad un fiore viola chiaro.

Non ho avuto reazioni eclatanti tipo scoppiare a piangere o simili. Non me l'aspettavo, non sono abituata a stare così al centro dell'attenzione, avrei preferito che non l'avessero fatto quasi.
Alla festa eravamo 12 in tutto e c'era Bebby (chiamiamola così, la conosco da quando sono nata, ha 17 anni) che aveva una faccia da funerale. Ma non perchè fosse triste perchè io tra una settimana me ne andrò, assolutamente. Semplicemente perchè durante questi giorni, gli altri del gruppo, mettono me al centro dell'attenzione e non lei.
Lei deve scavalcare tutti. Deve essere sempre la prima, la migliore. La più bella, la più magra, la più simpatica, la più intelligente. E mi odia. Si vede lontano un miglio. Odia il mio essere sempre pronta alla battuta, sempre disponibile per gli altri, sempre sorridente nonostante vada tutto una merda. Odia che io sia dimagrita, odia che tante persone (non so nemmeno il perchè) vogliano bene anche a me e non solo a lei. Ieri, com'è normale che sia in tali circostanze, tutti mi chiedevano com'è l'Irlanda, come sono le persone, eccetera. Ebbene, Bebby, non appena aprivo bocca per dire una cosa, mi interrompeva. Mi parlava sopra. Dicendo frasi tipo:"Uh, che mal di pancia!" "Ragazzi oggi ho rimesso 2 volte!" "Oggi ho mangiato un dolce fatto da me, buonissimo, sono una cuoca meravigliosa!".

Io mi domando: Perchè? Perchè devi fare la stupida così? Ah, se n'è anche uscita con una frase detta con cattiveria del fatto che è INVIDIOSA MARCIA perchè io andrò a Dublino. Ma io dico... Parla come se io fossi una che si vanta delle cose che fa o che adesso siccome andrà via da casa sarà felice per sempre. Lei è la classica persona che pensa di essere l'unica a star male, a soffrire, eccetera. Lei è l'unica in tutto. E sarà l'unica e sola anche nella sua vita allora.
Ieri mi sono avvicinata a lei per chiacchierarci. Perchè penso sempre che se una persona ha un determinato atteggiamento verso di me è per colpa mia. Io ho sempre provato a stabilire un rapporto con lei, ma ho trovato un muro tutte le volte. Quando si parla di me (non perchè io lo voglia, ma perchè se ne escono gli altri) lei storce sempre il naso, ha sempre qualcosa da obiettare, ha sempre una battuta maligna da dire.
Quindi mi sono avvicinata, le ho chiesto come stava e lei, con il  sorriso più falso che io abbia mai visto mi ha detto le solite due frasette di circostanza. "Sono contenta che fai quest'esperienza. Anche se dovesse andare male, ti servirà."
Falsa, falsa, falsa. Che roba.
Comunque, a parte questo, è andata bene dai. Ripeto, non dovevano. Non sono abituata a tutta questa importanza.

Quante ne incontrerò di persone come Bebby nella mia vita... Meglio che inizi ad abituarmici.

martedì 23 luglio 2013

-8

Non so bene cosa scrivere in questo post. Non so nemmeno perchè lo sto scrivendo.

Ieri pomeriggio mia cugina mi ha invitata in piscina da lei insieme ad un'altra nostra amica. Io non vado MAI in piscine pubbliche. Vado andavo solo in quella di Courtney, dove eravamo solo io e lei e al massimo suo fratello che conosco da 5 anni ed è tranquillissimo ed innoquo.
Ieri, non so perchè, mia cugina mi ha implorato di andare nella sua piscina appena montata e io ho accettato. Senza un filo di trucco, i capelli legati, la ceretta non propriamente fatta, il grasso che strabordava (secondo me).
Ma ho pensato che non succedeva niente. Che non era importante perchè eravamo solo noi tre. Quando mi sono messa in costume ho provato sensazioni strane. Mia zia, mia cugina e la nostra amica facevano commenti del tipo:"Guarda quanto sei secca!" "Wow, le tue cosce non si toccano, beata te!" "Sei dimagrita tantissimo!" "Che gambette, non hai nemmeno un filo di pancia.."
Questi, sono stati accompagnati da osservazioni sulla mia carnaggione cadaverica e le mie occhiaie viola e lentiggini. Ma va bè. Ero seduta in piscina e guardavo le mie cosce che non si toccavano... Provavo un misto di soddisfazione e incredulità.
Poi mia cugina ha voluto che ci facessimo qualche foto, così quando andrò via ne avrà qualcuna. E nelle foto vedevo il mio braccio piccolo, le ossa del collo che sporgevano... E loro mi prendevano in giro per le facce che facevo, perchè sembravo uno zombie... Ma non fa niente.
Poi hanno messo la musica e abbiamo iniziato a ballare, HO INIZIATO A BALLARE. In modo scemo, sì, ma mi sono mossa. In costume. Io. Davanti a qualcun'altro. Roba da non credere.

Vi metto il testo di una canzone che adoro. "Ragazza occhi cielo" di Loredana Errore. Fa venire i brividi ogni volta che la sento. Sembra che la canto io. Ma nel mio caso dovrebbe chiamarsi qualcosa come "Ragazza occhi prato".


Io non ho mai dimenticato quello che ho fatto da me,
lascerò questo triste porto, e porto via dolori da qui.
Io non ho mai cancellato il dolore che ho dentro da un pò,

non c'è riposo mio migliore, e riposo del dopo viaggiare con me, con me, con me, con me
viaggio con me

voglia mia di vita,
voglia di una colpa,
voglia di perdono,
voglia di calore umano,
voglia di partire,
voglia di sapori buoni,
voglia di sognare forte,
voglia di star bene,
nel mio viaggio ho solo posto per me,
e nel mio viaggio ho solo posto per me, per me, per me, per me, per me.

Questa ragazza occhi cielo, questa ragazza ha un'idea,
e partorire tra le stelle, un giorno quando sarà
libera e fiera di sè, già sicura del nome che avrà,
questa ragazza occhi cielo, non avrà male mai più, mai più, mai più, mai più, mai più, mai più, mai più

voglia di una stanza,
voglia di silenzio,
voglia di saltare,
voglia di colore chiaro,
voglia di partire,
voglia di silenzio,
voglia di star bene,
voglia di conoscer pace,
e nel mio viaggio ho solo posto per me,
e nel mio viaggio ho solo posto per me, per me, per me, per me, per me per me, per me. 



lunedì 22 luglio 2013

-9

Mancano 9 giorni alla partenza. Solo 9. Pochissimi. Sono felice contenta e in ansia allo stesso tempo.

Mamma non vuole farmi mettere in valigia le lamette per depilarmi.

A questo punto della mia vita, ho 3 opzioni:

1- Stare bene
2- Stare male
3- Stare mediamente bene

La terza è palesemente la più equilibrata. Però... C'è un però. Stare male, ha il suo fascino. Il suo ammaliante senso dell'orrido. E' potenza, coraggio, crudeltà. Una persona che sta male fa male a tutti, fa male a se stessa.
Non so come reagirei se dovessi tornare a tagliarmi. Non lo so proprio. La sera in cui ho salutato la mia migliore amica per l'ultima volta volevo farlo. Ma proprio tanto. Volevo farmi tanti tagli profondi. Ma ho resistito. Ce l'ho fatta.

Una cosa che ho capito solo qualche giorno fa è che LA VITA E' SACRA. Non dobbiamo sprecarla. Dobbiamo trattarla bene. E mentre riflettevo su questa cosa pensavo alle mie cicatrici. Che non se ne andranno mai, in questa vita. Rimarranno lì a ricordarmi cos'ero e cosa posso continuare ad essere.

Ho pensato che se dovessi resistere all'anoressia e all'autolesionismo, potrei cadere nella bulimia. Malattia a me familiare ma non così tanto. Non sono mai riuscita a vomitare di proposito. Ma potrei farlo. La mente è imprevedibile. Ma spero che non accada.

Una frase che mi ha aiutato molto ultimamente è stata questa:

Il passato è solo storia. E una volta che avrai capito questo, non c'è niente che possa fermarti.
 Sì, infatti. Tutta sta nel capirlo.

venerdì 19 luglio 2013

E avremo gli occhi lucidi...

Prima cosa: scusate se non commento più molto. Non ho davvero tempo. Infatti tra mezz'ora devo uscire di nuovo.

Ieri ho passato la mia ultima serata (per ora) con la mia migliore amica, Courtney. Lei è partita stamattina presto per la Svezia, tornerà l'8 agosto e  io non ci sarò perchè volerò via il 1 agosto.
Dire che è stato strazziante è dire poco. C'era pure il suo ragazzo lì, ma va bè.

Siamo state un pò fuori in giardino a guardare un cielo bruttissimo, senza stelle, con la luna alle nostre spalle e le nuvole grigie sparse qua e là.
Poi siamo salite in camera, ci siamo sdraiate sul letto a sentire 'Le Luci Della Centrale Elettrica'; che per noi in ogni frase c'è un pezzo di storia dentro.
"Quando tornerai dall'estero" era perfetta. Ci guardavamo e piangevamo. Piangevamo poco. Courtney non piange mai, quasi mai. Questi giorni l'ho vista piangere, per me. Lei quando piange è strana, gli diventano gli occhi rossi, gli scendono le lacrime, ma se non la osservi bene non te ne accorgeresti nemmeno. Perchè lei è abituata a nascondere tutto dentro, a occultare con cura ogni emozione.
Allora io la guardavo e mi passavano davanti agli occhi tutti i ricordi insieme a lei. E piango anche ora, tanto per la cronaca. La rivedrò a dicembre o a gennaio, forse. Chi lo sa.

Poi era mezzanotte, io dovevo andar via e lei a dormire. Ci siamo abbracciate per l'ultima volta, piangendo. Non riuscivamo a staccarci. "Vattene dai..." diceva lei. Io la fissavo, allontanandomi piano. Poi l'ho salutata e le ho detto:"Vattene anche tu!". Mi sono voltata e ho iniziato a correre verso la mia macchina.

Quanto mi mancherà quella stupida...

'E il vapore acqueo delle nostre illusioni, con le costole fragili come certi balconi meridionali... E certi cieli bianchi, bianchi come i tuoi polsi quasi trasparenti... Ci guardavamo riflesse nelle vetrine, arrivederci amore...'



domenica 14 luglio 2013

Non ho più tempo

Aggiorno un pò ora che ho un momento libero. Questi giorni sono stata ultra-mega-iper impegnata. Lavoro e faccende varie.
Parto il 1 agosto. Aereo prenotato, casa trovata.

Mio fratello stava per morire, andando in coma diabetico. E io per questo non volevo più partire. Lascio qui lui che non sa nemmeno impedirsi di morire e i miei che devono consumarsi dietro a lui.
Il bello è che lui NON VUOLE ASSOLUTAMENTE morire. E' il classico ragazzo che vuole vivere a 360 gradi. E rischia di morire per pigrizia, per non curanza, per stupidità. Ma magari io!

Poi mamma ha detto una cosa che mi ha fatto male. Mi diceva di rimandare la partenza e io chiedevo il perchè. E lei rispondeva solo che non lo sapeva. Allora le ho detto:"E' perchè sono malata?" e lei ha detto:"Sì, anche."
Ha fatto male.

Ho paura e sono contenta. Tutto insieme.
Non so cos'altro dirvi. E' un periodo frenetico e impegnato. Pieno di aspettative e speranze. Chissà se saranno deluse o se si avvereranno...

Sto mangiando alla cavolo proprio. Non riesco a seguire la dieta alla lettera. Ho fame. Perchè lavoro come una schiava africana e perchè sono sempre di corsa. E mangio quello che capita. Come capita. Agli orari che capitano.

Mi guardo allo specchio e dico:"Oddio che schifo, guarda che balena che sto diventando!". Allora mi peso e vedo che rimango sempre a 50. Non prendo nemmeno un etto. E da una parte mi sento rassicurata, dall'altra ho paura che mi ritroverò a 60 kg senza nemmeno accorgermene. Da un giorno all'altro.
Posso sconfiggere tante cose, ma il dismorfismo corporeo... Non credo. E' come avere lenti a contatto strane, 24 ore su 24. E' come avere le allucinazioni, è come guardarsi allo specchio e non riconoscersi, MAI.
E' come non riuscire ad essere mai te, è come dirigersi verso lo specchio aspettandosi di vedere una persona e invece ne vedi un'altra, sconosciuta, che non ti aspettavi di trovare lì, davanti a te.

Che poi, io ho l'ossatura piccola, quindi potrei essere anoressica per davvero. Potrei pesare 40 chili senza problemi. Chissà cosa potrei essere insieme a Lei...
Potrei essere solo più cattiva.



lunedì 8 luglio 2013

Voglio uno che...

Stanotte ho fatto un sogno strano.
Ho sognato di stare con un ragazzo. Stavo bene, ma poi discutevamo. E durante il sogno avevo quella sensazione... Quella che si prova quando vuoi rimettere le cose apposto, in qualsiasi modo possibile. Quella sensazione di arrendevolezza, di 'ok, ho sbagliato, scusa, ricominciamo da capo.'
Quella sensazione che non è ansia, non è agitazione... E' solo voglia di farcela.

Ogni tanto mi capita di riflettere su che tipo di persona voglio veramente al mio fianco. E inizio a pensare al carattere, ai modi di fare, all'attitudine mentale, all'atteggiamento nell'affrontare le problematiche. Ma poi mi chiedo: e io? Lui cosa vorrà da me?

Non puoi esigere il meglio senza che tu aspiri ad essere il meglio per prima. Per qualcun'altro.

'Voglio uno che mi ascolti attentamente.'
E io? Lo ascolterò? O sarò subito pronta a criticarlo?

'Voglio uno che mi capisca.'
E io? Capirò lui? Le cose a cui tiene? Le paure, le scelte?

'Voglio uno che mi protegga'.
E io? Lo proteggerò, da me stessa ad esempio?

'Voglio uno che mi faccia sentire come se la mia vita, ora, è completa.'
E io? Farò lo stesso? O maledirà il giorno in cui mi ha conosciuta?

Scusate, pensieri random.



Due giorni fa sono caduta da una sedia e mi sono fatta un enorme livido sul braccio. I 'soliti idioti del sabato sera'  ridevano, con le lacrime agli occhi. Non la smettevano più. Fosse stato un anno fa mi  sarei arrabbiata a morte o intristita. Invece ho pensato "Ma chi se ne frega, almeno faccio ridere!" e ho riso con loro.
Poi ho pensato che di sicuro sono caduta da quella sedia non perchè fosse già rotta, ma perchè peso troppo e sono enorme. E devo stare davvero attenta a come mi muovo.

Ieri ho detto ridendo a un'amica da cui sono stata a cena:"Guarda che mi sono fatta ieri!" mostrando il livido.
E lei:"Oh santo cielo! Da sola?!"
"Ma no!" ho risposto allarmata.

Ah si, giusto, sono auto-lesionista, quasi dimenticavo.

"Eve, devo parlarti." dicono in tanti. Perchè io partirò il 31 luglio o il 1 agosto con tutta probabilità.
"Sai, con i tuoi problemi... Non è meglio aspettare un altro pò? Tipo... 5 o 6 mesi?"

Ah, giusto, io ho tanti problemi... Ogni tanto capita che me ne scordo ma sono sempre gli altri a ricordarmelo.

Ma, ho la netta sensazione che PER LA PRIMA VOLTA NELLA MIA VITA, non mi farò fermare da niente e nessuno. Perchè sono stanca di fare contenti gli altri. Sono stanca di sentirmi stupida e inadeguata. Sono stanca di sentirmi dire cosa devo fare, come, quando e perchè.

Sono stanca di essere repressa, costantemente bloccata.

sabato 6 luglio 2013

Le Luci Della Centrale Elettrica

Ieri mia madre mi ha mandato a fare la spesa. Ero da sola. Lo faccio spesso. Ma ieri era diverso. Perché ho pensato che da qui a poche settimane la spesa la farò sempre da sola. Che cosa sciocca.

Ieri di punto in bianco, dopo pranzo, ho iniziato a scrivere su un foglio le calorie di cibi a caso che sono nella mia dieta. Era tanto che non lo facevo, che non ci pensavo. Non so perché l'ho fatto. Forse per ripassare o per voler 'controllare' chissà cosa.

Ieri è venuta a cena da me Courtney. Dopo aver mangiato ci siamo sedute sul balcone e avevo messo su 'Le Luci Della Centrale Elettrica'. Vasco Brondi, il cantante. È il cantautore italiano che meglio ci rappresenta nei suoi testi e nella sua musica.

 "Parlavamo delle nostre interiorità come fossero delle metropoli."

Abbiamo parlato di alcune nostre paure, del futuro che ci attende. Ma non abbiamo esplicitamente parlato di cosa accadrà quando ci separeremo. No, quello è argomento tabù almeno fino ad un paio di giorni dalla partenza. Almeno non di persona. Almeno per me, che inizierei a piangere come quelle belle fontane sparse in tutta Roma centro.
Ed è andata bene così, perfetta la nostra serata.
Io la amo, e mi mancherà proprio tantissimo. La piccola Courtney... La mia sola e unica piccola Courtney...


Voglio essere magra.

venerdì 5 luglio 2013

Quello che succede allo specchio.

Tanto tempo fa, l'estate scorsa, quand'ero ancor più grassa di adesso, mi capitò di prepararmi per uscire con i soliti idioti del sabato sera. Con loro ero sempre in difficoltà per quanto riguarda il mio essere, il mio 'apparire'. Non mi sentivo mai rilassata. Quando esco con Courtney non ho quasi mai di questi problemi, perché per lei sono sempre la più figa e idem lei per me. E quando siamo insieme il mondo sparisce e noi siamo in una bolla di sapone che ci nasconde e ci protegge da tutto e tutti.  Con loro invece... Le crisi per scegliere maglietta, jeans, scarpe e calzini. Mollettine, cerchietto, fascia, coda, treccia, piastra, ricci. Crisi totale.

Mentre effettuavo il mio solito rituale davanti allo specchio, entra mia madre. E vede una decina di magliette sul letto, sparse. E 3 paia di pantaloni. Lei vede la maglia e i pantaloni che indosso e sorride, con approvazione. Io faccio il gesto di togliermi la maglia, lei mi ferma, viene dietro di me e rivolta allo specchio dice:"Guarda quanto sei bella, perché non ti piaci mai? Sei così carina, goditi la serata per una volta, no? Sei bellissima..."
Io fissavo lo specchio, concentrata. Per una volta volevo vedere non quello che vedevo IO, ma quello che vedeva LEI. Volevo vedermi da fuori. Allora continuavo ad osservare, a scrutare quella figura riflessa in quel vetro che racconta bugie e verità. E, per un attimo, per un breve, intenso, piccolissimo attimo, ci riuscii.

Mi vidi con gli occhi di mia madre. Vidi una bella ragazza, bionda, con un bel viso, MAGRA.
Dopo qualche secondo la magia era già finita. Lo specchio continuava a dire quello che voleva lui, quello che volevano i MIEI occhi.

Non ricordo come andò quella serata. Ricordo solo che uscii di casa vestita proprio nel modo che piaceva a mia mamma.


Oggi, quando mi guardo... Non mi vedo. Non mi vedo nitida. Non capisco chi sono, come sono, cosa sono. Vedo una  tizia con un sacco di problemi, che ne ha passate parecchie, che vorrebbe seguire alla lettera la dieta, ma è stufa di mangiare sempre le stesse cose. Una che si tagliava e per adesso non lo fa più, perchè sta in pausa e perché vorrebbe vivere. Vivere da persona normale. Vorrebbe dire:"Io ero autolesionista e ora non più. Io non riuscivo a mangiare bene, adesso invece sì.".
È che sta tizia vorrebbe proprio raccontate una storia a lieto fine a suo marito, agli amici nuovi che verranno.

Ma niente è per sempre. Nè guarigione, nè felicità.
A dire la verità, quando mi guardo allo specchio vedo il mio volto diviso in due. C'è una parte sorridente, dolce, spensierata. E poi c'è l'altra parte; quella che sogghigna e non vede l'ora che io combini qualche altro per casino.

Chissà quando e se finirà mai tutto ciò.

giovedì 4 luglio 2013

Gl'ingredienti per partire.

Ieri Courtney mi ha aiutata a tradurre il mio Curriculum in inglese. C'è voluto tutto il pomeriggio per farlo, ma ne è valsa la pena.

Tramite una mia amica che abita a Dublino, FORSE, ho trovato una stanzetta in affitto. Lì gli affitti sono molto alti, ma spero che questa non sia eccessivamente esosa. Vedremo.

Il biglietto credo lo vedrò all'ultimo. Meglio sistemare prima tutte le altre cose.

Devo dire al mondo italiano che me ne vado. Ci vorrà del tempo.

Devo dire all'omeopata e alla nutrizionista che mi trasferisco.

Devo preparare la valigia.


È un anno (da quando ho iniziato a costruirmi questo progetto) che mi sento dire che devo crescere, che lì non saranno tutte rose e fiori, che devo organizzarmi per bene, che devo essere cauta. Insomma, OK, dire qualche volta queste cose ci sta. Ma... SEMPRE, diventa avvilente. Io ho già parecchie ansie per conto mio. Questi commenti non fanno altro che incrementarle.

Allora l'altro ieri chiedo a mia madre:"Secondo te andrà bene a Dublino?"
L'ho detto solo perché volevo una rassicurazione. Volevo qualcuno che dicesse semplicemente:"Sì, andrà bene, sta tranquilla."
E invece mi sono ritrovata a sentire la solita predica. E gliel'ho detto. E mi è stato risposto che "Queste sono cose che vanno dette."

Ma si, chi se ne frega. Tanto ho sempre fatto tutto da sola. Me la suono e me la canto. Mi abbatto, mi consolo, mi rassicuro e mi faccio forza da sola. Mah, che bello schifo.

Io vorrei solo che una volta lì io possa sentirmi un tantino meglio. Vivere una vita decente. E basta. Non mi aspetto la perfezione.

Ah, e mi hanno anche detto che "Io devo imparare ad affrontarli i miei problemi. Non funziona che appena qualcosa non va, uno si trasferisce."
Certo, perché io voglio andare a vivere all'estero perché lì vivrò protetta da qualsiasi male. Ma che discorso è...? Fiducia in me pari a zero, grazie.
Da una parte li capisco, sono così deludente... Spero di farli ricredere, un giorno.

Ti vuoi ancora suicidare?

martedì 2 luglio 2013

Quando la malattia cambia ogni cosa

Pian piano sto informando le persone più vicine a me del fatto che, massimo fra due mesi, non sarò più qui ma a Dublino.
Lo dico  con leggerezza. Col sorriso. Come se fosse la cosa migliore del mondo. Per me. Per loro.
Ma, fino ad ora, non mi ero resa conto di quante persone mi vogliono bene. Persone che, dopo aver appreso la notizia, sono scoppiate in un pianto disperato.
"No, non puoi andartene!"
"Non puoi lasciarmi qui!"
Io lascerò un vuoto. Un enorme buco nero. E lo capisco solo adesso; ad un passo dalla partenza.

Ho odiato, anzi, odio le mie malattie perchè loro mi hanno fatto credere che io non contavo niente per nessuno.
Perchè quando non mangiavo era perchè tanto non mi vedeva nessuno, quindi meglio sparire anche fisicamente.
Perchè quando mi tagliavo era perchè ero cattiva, non valevo niente, non importava a nessuno, era meglio annientarsi.
Loro mi hanno fatto credere cose brutte. Cose negative.

E poi ti ritrovi madri di famiglia, amici o presunti tali, parenti e quant'altro che ti si buttano tra le braccia, singhiozzando.

Odio che le situazioni e il male di vivere mi abbiano 'costretto' a pensare di andarmene. Odio il mio essere. Lo odio ancora.
Sono troppo grande per sognare ormai. Troppo matura.

Troppo adulta per essere felice.