mercoledì 27 novembre 2013

Maybe I am crazy.

Smoke cigarettes.
Smoke weed.
Drink a lot and get drunk.
Enjoy with some friends.
Hangover. Headache. Stop eating. Lost weight in this dangerous way.
Stop it.

mercoledì 13 novembre 2013

Casa nuova

Nella nuova casa non ho internet.
Nella nuova casa fa freddino.
Nella nuova casa la mia stanza è piccolissima.
Nella nuova casa è tutto mal funzionante.
La nuova casa mi piace.

Non so perché ma questa nuova casa mi mette abbastanza di buon umore. Sarà che la coinquilina non c'è mai e quindi è come se fosse casa solo mia.

Questi giorni sto poco bene, forse ho l'influenza. Il mio collega di lavoro (il barista) si prende cura di me preparandomi dei tè deliziosi. Che dolce.

Non mi taglio da tantissimo tempo e non ho intenzione di farlo.
Oggi, mentre mi passavo la crema sul corpo, ho pensato che non ero magra. Ma nemmeno grassa. Ero normale. E andava bene così. Per un attimo mi sono fermata a riflettere su questo concetto e... Va bene cosi. MI VADO BENE ANCHE COSI.

Il mio inglese sembra migliorare sempre più, che bello. Fa freddo qui, ma è tutto figo.

Molte volte mi sono fermata a pensare a James. Per capire se lo amo o meno. Non lo so. A volte penso di si, altre volte penso che sia solo affetto e profonda gratitudine. Si. La seconda è più probabile e a volte scambio questa sensazione con l'amore. Ma l'amore è un'altra cosa. È solo che è successo più di una volta, senza che lui lo sapesse, che mi ha diciamo "salvato la vita". Non so come spiegare. Ho una sorta di adorazione nei suoi confronti che a volte scambio con l'amore. Ma non lo è. È solo... Ammirazione, adorazione, rispetto, affetto. E cose simili.
Ti voglio bene.

P.S. = James, 3. Record.

giovedì 7 novembre 2013

Psicoterapeuta, Dublino e 'io voglio'.

Ieri sono stata dalla psicoterapeuta. Ho parlato ininterrottamente per quaranta minuti. Le parole uscivano dalla mia bocca come un fiume in piena. Sembrava che mi fossi preparata il discorso. Una cosa che mi ha colpito è stata la sicurezza con cui ho risposto alla domanda:"Cosa vorresti fare qui in Irlanda?". Io ho risposto:"Vorrei avere un lavoro che mi soddisfa sia economicamente che emotivamente e poi voglio... Trovare una persona per avere una famiglia... Mia...".
L'ultima parte della frase l'ho detta a bassa voce. Non sembrava vero alle mie orecchie di sentirmi dire QUELLO CHE VOGLIO IO.
Dopo 20 anni di rinunce, di mettermi da parte sempre e comunque, qui a Dublino riesco a dire "che cavolo, IO VOGLIO QUESTO!". Meraviglioso. Grazie Dublino, ti amo.

Oggi, mentre camminavo per andare a lavoro faceva freddo e tirava tanto vento. Una folata di vento mi ha avvolta e ha fatto svolazzare delle foglie attorno a me, scompigliandomi completamente i capelli. In quel preciso istante non ho pensato:"che freddo, vento di merda, che palle di clima!". No. Ho semplicemente pensato:"Io amo tutto questo."

Ieri sono uscita e per la prima stramaledetta volta in vita mia ho messo una minigonna. E ho pure pensato che forse mi stava bene addosso.

Altra riflessione sulla chiacchierata con James: ogni situazione della vita non è un esame. Per me è così con qualsiasi cosa in effetti. Modo di vestire ad esempio. Mille paranoie perché "e se mi guardano perché mi sta male qualcosa o sono vestita male  o non mi sta bene un colore, ecc?". Nel senso... Chi se ne sbatte! Se A ME piace come sono vestita va bene, fine. Chi se ne importa del mondo intorno a me. Oppure. Se non va per il verso giusto con un ragazzo, non è necessariamente perché IO non vado bene per lui. Può anche essere il contrario, cioè che LUI non va bene per me. Quindi... Ciao. Basta. Fine. Oggi mi sento positiva e non me ne frega una ceppa di nessuno. Ne di mia madre e mio padre che non mi parlano, ne di me che sono grassa, ne del fatto che mi stanno di nuovo cadendo i capelli a ciocche, ne della mia faccia sbattuta, ne del fatto che non ho energie per fare nulla, ne del fatto che mi fa male da morire qualsiasi punto del corpo. Va bene così. Per oggi.
Un abbraccio a tutti.

mercoledì 6 novembre 2013

James

Dedico questo post a lui.
È tornato! Che sollievo sapere che il suo affetto per me non si è intaccato per niente, nonostante i miei atteggiamenti.
Sembro pazza, lo so. Perché creo e distruggi tutto da sola.

Comunque. Mi era proprio mancato. Lui è l'unico (oltre alla mia migliore amica) che riesce a farmi ragionare, vedere le cose sotto un altro punto di vista. Ieri mi ha aiutato a superare una specie di crisi momentanea, ad esempio.

Forse un giorno verrà a trovarmi qui a Dublino, chissà. Mi farebbe troppo piacere.

Una cosa che devo tenere a mente è che quello che mi capita nella vita non è necessariamente colpa mia. Succede a volte che le cose capitano e basta. Noi dobbiamo solo prenderle come lezioni che ci aiuteranno per la prossima volta, non come sconfitte personali. Non c'avevo mai pensato.

Lui è così speciale. Come ho potuto pensare di lasciarlo andare anche solo per qualche tempo?

A volte, succede che la vita diventa un pó più carina.

domenica 3 novembre 2013

Week end e cose a caso.

Per iniziare dirò una cosa che non c'entra nulla e che mi fa ridere. Miley Cirus è una... Chiedo perdono se ci sono fans di codesta donna che leggono il mio blog, ma io penso che sia una sporcacciona. Una donna di facili costumi. I suoi video li trovo non sense. Lei, mezza nuda, che si atteggia da concubina, cantando cose che non c'entrano un emerito cavolo col video.
Insomma, Miley... QUAL'È IL TUO DANNATO PROBLEMA?!
Poi, non so se il suo merdoso album o una sua canzone si intitola "people change". Sì, vero, OK, siamo d'accordo. Sei cambiata. Brava. Ma non era necessario farlo in questo modo! Insomma... Fa paura una roba del genere. Da Disney Channel alle case chiuse. Il mondo va a puttane. È proprio il caso di dirlo.

OK, fine, ah-ha, che ridere.

Detto ciò, io amo lavorare nel weekend. Perché amo i colleghi con cui sto nel weekend. È bello divertirsi e avere un'atmosfera rilassata, nonostante il sabato e la domenica siano i giorni peggiori a motivo del grande afflusso di persone nel cafe.

Altra cosa che non c'entra nulla. A volte mi pento di saper parlare inglese. Nel senso... Ascolto le canzoni e so cosa dicono. Tipo ora, mentre scrivo, ho la TV accesa su un canale che trasmette musica. E sento "she says she loves my lolly, she loves my lollipop, she wanna kiss the top". Alzo lo sguardo, Justin Bieber. Va. Via. Gli unici lollipops che hai sono quelli che ti compra tua madre. Per chi non l'avesse capito, non amo le nuove generazioni e la loro musica. Scusate. XD

Tornando a noi. Domani, riposo. Vado a vedere una stanza... Speriamo bene. Ho troppa ansia per sta storia del trasferirmi più vicina al centro e del trovare un altro lavoro per guadagnare di più. Dannazione.

Una cosa che mi piace tantissimo è il Chai Latte. Ovvero, latte, caffè, tè e spezie. Cannella e anice credo. Voglio svegliarmi ogni mattina con l'odore di questo caffè.

Fa freddissimo qui, stamattina ho indossato una maglia a maniche lunghe, un giacchettino di cotone, un giacchetto di lana, giubbino di pelle e sciarpa. E stavo per morire ibernata.

Ho iniziato da diverse settimane ad (ab)usare dei lassativi.

Non mi taglio di tipo 10 giorni. Che sollievo.

Avete mai guardato qualcuno negli occhi e provato calma e pace perché eravate sicuri al 100% che quella persona non vi avrebbe mai e poi mai abbandonato? Che non sarebbe scappata da nessuna parte senza di voi? A me è capitato. Una sola volta. Non con persone della mia famiglia. Parenti di sangue intendo. Guardavo mia madre, mio padre e mio fratello e pensavo che avrebbero potuto voltarmi le spalle un giorno per chissà quale strano motivo. Infatti oggi non mi parlano più. Ho guardato tanti ragazzi negli occhi, stando in silenzio. E c'era sempre quella sensazione sotto pelle, della serie "tanto domani è tutto finito". Ed è sempre stato così. Il giorno dopo non si ricordavano nemmeno il mio nome.
Poi, il giorno prima di andarmene, ho guardato per ore negli occhi Lei, Courtney, la mia migliore amica. Non la vedo da fine luglio. Mi manca come l'ossigeno. E lo sapevo che mi sarebbe mancata così. Ma, mentre la guardavo... Sentivo un'estrema pace in me. Sarebbero potuti passare secoli, ma lei, per me, ci sarebbe sempre stata. Solo con lei sono riuscita a provare questo. Ti amo, migliore amica e mi manchi.

giovedì 31 ottobre 2013

La mattina

Sono le 13 qui a Dublino e io sono ancora nel mio letto, con le tende chiuse. Tanto la luce entra uguale.
Tra poco, dopo aver parlato al telefono con la mia migliore amica, accenderó la TV e guarderò dei fantastici telefilm che si suppone facciano ridere.

Io non so perché. Non so perché non riesco a stare completamente sola. Non so perché ho questo bisogno di protezione. Di sentirmi considerata.

Sapete una cosa? Freddie, quel mio "amico" su cui ho scritto un post. Mi ha detto che non lo devo più cercare. Perché?
"Sai, da quando mi hai detto che stavi per suicidarti... Ecco, io non penso di poterti aiutare."
Il bello è che... Cavolo, gli ho confidato tutto. E lui:"So come ti senti, anche io alla tua età ero cosi, bla bla bla, ti aiuto io."

Certo. Si. Una sola cosa ho capito: non bisogna fidarsi proprio di nessuno. Che tanto a nessuno importa niente di noi. Non importa nemmeno se muoriamo sfracellati sotto un camion.

Io capisco che non è facile avere a che fare con me... Però... Mi dispiace che devo sempre essere 'abbandonata'. A me dispiace essere così, magari sono anche noiosa.

In questi giorni e da quando ho scritto quella frase in un vecchio post... Non posso fare a meno di pensare a James. Chissà cosa fa, come va il lavoro e tutto il resto. Che alla fine... È vero che  a volte diceva frasi che mi infastidivano, ma... È pure vero che passava i pomeriggi a perdere tempo con me, ad ascoltarmi e a cercare una soluzione ai miei stupidi problemi. E devo ammettere che... Mi è mancato. E mi manca, ora, tutto ciò. Perchè quello che diceva era per cercare di scuotermi. Quindi, please, se leggi, scrivimi. Tanto lo so che hai ancora il mio numero. Grazie.

Pensavo di tornare in Italia. Ma poi pensavo che forse è meglio di no. Ma qui... Ho solo la città. Niente altro. Non lo so.

Io spero che non mi stia venendo la depressione.

Intanto il mio digiuno va avanti, non mangio da 24 ore. E vorrei tanto un cappuccino... Di quelli buonissimi che fa il mio collega al lavoro... E vorrei berlo nel locale in Grafton Street con qualcuno... O anche da sola va bene... Ma oggi no. Oggi non mi muovo dal letto.

Un abbraccio a tutti.

mercoledì 30 ottobre 2013

Blue

Ho deciso che la prossima volta che mangeró sarà quando avrò fame davvero. Ho deciso di non mangiare più perché almeno ho qualcosa su cui concentrarmi. Ho deciso di non mangiare più per non spendere soldi. E per dimagrire. E sparire.

Sto cercando una nuova casa perché massimo entro fine novembre devo lasciare questa.
Sto cercando un altro lavoro perché questo non basta.

I miei non mi parlano più.
Sono sola.

Chissà se James mi legge ancora... Non credo, gli ho detto che non volevo più... Cioè, cavolo, sono un'idiota. OK.

Domani rimarrò nel mio letto tutto il giorno. Che gran bella cosa.
La mia vita fa davvero cagare.

lunedì 21 ottobre 2013

Psicologi a Dublino

Mi hanno vivamente consigliato di andare di nuovo da uno psicologo.
OK. Ho contattato una psicologa che effettua sedute anche in italiano, a Dublino centro. Mi ha risposto alla mail e mi ha chiesto il numero di telefono. Ha detto che mi chiamerà oggi.
E sapete una cosa? Non voglio andarci. Non mi va.
Non per il prezzo, perché ha detto che il prezzo lo fa in base alle possibilità del cliente.
Non mi va di curarmi. Non mi va di andare li e rispondere alle domande oppure dire cosa mi faccio, come mi comporto. Non mi va di spogliarmi e farmi prendere le misure del corpo. Non mi va di sentirmi dire:"Puoi farcela." Quella maledetta bugia. O sentirmi dire che devo prendere dei farmaci.
Questa cosa mi preoccupa. Il non volermi curare. Insomma, prima volevo almeno provarci. Ho già mollato così presto?

Poi. A me servirebbe una vita equilibrata e regolare. E invece cosa vorrei, ora, in questo preciso istante? Tutto ciò che sconvolge qualsiasi equilibrio. Voglio essere cosi stanca da non riuscire nemmeno a pensare. Voglio fare tutto quello che non ho mai fatto. Voglio bere, sballarmi e fumare.

Ieri ho dato da mangiare ad un barbone. Mi faceva troppo pena. Gli ho dato un sandwich che mi hanno regalato a lavoro.

Ora finisco di pulire la mia stanza, poi forse vado a fare un giretto in città. Anche se oggi c'è un brutto cielo ed è umidissimo. Brrrr.
Ciao ragazzi, a presto. Spero. Fate i bravi.

venerdì 18 ottobre 2013

Il fiume

Due giorni fa, passeggiavo da sola, di notte, lungo il fiume. Non c'erano le nuvole, quindi si vedeva la luna riflessa. Mi sono fermata, appoggiata alla ringhiera e ho iniziato ad osservare. Lo scorrere lento e placido del fiume, le luci dei locali riflesse, l'acqua scura... Dev'essere freddo là sotto... Dopo qualche minuto ho pensato:"E se mi buttassi...?"
Stavo li, appoggiata alla ringhiera, indecisa. Come quando sei in gelateria e non sai quale gusto scegliere.
"Ma chi se ne accorgerebbe...?"
La risposta è stata NESSUNO. I miei mi avevano dato la buonanotte, alla mia migliore amica non funzionava il cellulare, Freddie era impegnato a lavoro, l'altro ragazzo mi cerca quando capita. Non se ne sarebbe accorto nessuno. Almeno non prima di due o tre giorni. Il mio cadavere sarebbe arrivato dritto dritto al mare, congelato magari.
Il seguente ragionamento, mi ha messo ancora più tristezza.

Una cosa che potrei fare è dimagrire.
Poi andare a vedere un museo che mi interessa.
Poi comprare un altro libro. Devo decidere quale.
Poi potrei andare in una zona dell'Irlanda che non ho ancora visitato.
Per far questo dovrei mettermi dei soldi da parte.
Poi proporró al mio capo se posso cucinare un piatto italiano da inserire nel menu, magari modificandolo in base ai gusti dei clienti irlandesi.
Poi posso farmi una bella acconciatura ai capelli.
Poi posso portare il cibo che mi regalano a lavoro a dei barboni.

Poi potrei evitare di morire. Si dai. Quanti buoni propositi.

martedì 15 ottobre 2013

Il grande Gatsby

Si, ho comprato un nuovo libro. Non avevano 'Brida' e così ho preso 'Il grande Gatsby'.
Che noia. Che schifo tutto. Sono talmente apatica che non ho nemmeno la voglia di tagliarmi. Il che è tutto dire.
La mia vita non ha uno straccio di senso. Non riesco a dargliene.
Andrà a finire che mi ammazzo per davvero.
Vita di merda. A saperlo che crescevo cosi disturbata, mi sarei impiccata col cordone ombelicale.

lunedì 14 ottobre 2013

Book shop

Ho appena finito di leggere "The Alchimist". Bello, mi è piaciuto. Domani compreró un altro libro. 'Brida' con tutta probabilità. Sempre di Paulo Coelho.
Sono stata a casa quasi tutto il giorno. Ieri sono andata a letto all'una, non so perché. Stavo sbirciando annunci per trovare una casa più vicina al mio lavoro. Ho mangiato tantissimo ieri e l'ho fatto anche oggi. Credo (spero) debba venirmi il ciclo. Stamattina sono rimasta nel letto fino a mezzogiorno, mezza dolorante. Poi sono scesa a mangiare e ho mangiato 6 toast e una mela, frazionati fino alle 18. Mah. Che alimentazione di merda.
Mi sono pure fatta la ceretta, così, tanto per passare il tempo. Poi mi sono allisciata i capelli e truccata bene. Così. Per me. Per andare a leggere nel bel coffee shop in Grafton Street, quello che rimane aperto fino a tardi.
Alle 6 PM sono andata in fermata. Arrivata nel locale ho preso un latte macchiato e una mini tortina al limone che andranno ad incollarsi sui miei fianchi e sul mio culo. Ma va beh. Enjoy.

Alle 9.30 PM avevo finito il libro. Wow. Mi incammino verso una fermata del bus a caso. Passeggio piano. Fa freddo, ma non così tanto. Non come fa freddo dentro me e dentro alcune persone che vedo passare.
Scendo dal bus, con la musica nelle orecchie. Brian Molko dice qualcosa su 'fix the pain away'. Io cammino per le strade desolate del mio quartiere di periferia, occhi al cielo. Chiedo 'perché?'. Nessuna risposta. Però si vedono le stelle pure stasera. Pure da sola.

Mi scrive mia madre su whatsapp:"Buonanotte!"
"Notte genitori, vi voglio bene, a domani"
"E noi ti amiamo.. A domani!"

E noi ti amiamo. E noi ti amiamo. E noi ti amiamo, continuo a ripetermi nella testa.

sabato 12 ottobre 2013

My sweet prince - Placebo

C'era una volta il 1992, quando sei nata. Avevi i capelli rossi e tutti dicevano che non eri di lì, ma di qui, del nord.

C'era una volta il 2013, che ti sei trasferita in Irlanda e sei tornata in patria.

Negli anni '90 c'eri tu. Perfetta agli occhi di tutti.
 "Lei si che è brava".
E tu dentro avevi il casino. A casa stavi con le lacrime agli occhi, i digiuni, l'eterno e implacabile senso di colpa per cose che avevi anche solo pensato di fare. Ti sei uccisa milioni di volte dentro casa dei tuoi genitori. Il silenzio, il tuo miglior alleato. La repressione, la tua condanna.

Poi c'era l'anno in cui sei scappata da tutto questo. Un pó impaurita, piena di sogni e speranze.
SEI SOLA QUI.
C'erano i pacchetti di fazzoletti sprecati per lavare i nostri peccati. C'era il tuo protettore che è diventato il tuo carnefice e te che non sapevi che fare.
CONFUSA è la parola che ti si addice di più qui.
C'era lui che "cavolo, quanto mi piace quando sorride". C'eri tu che parlavi troppo ed eri così schifosamente romantica.
C'era lui che cambiava mete immaginarie ogni giorno. Una volta Canada, poi New York e l'ultima persino Australia. C'eri tu che lo ascoltavi, che volevi che stava bene. Che dopo un pó hai smesso di sperare in una frase dolce e ti accontentavi delle carezze, dei baci, degli abbracci notturni senza dire una parola.

C'eravamo noi vestiti o nudi sotto quel grande piumone grigio scuro a guardare le luci di Dublino che si spegnevano dopo la mezzanotte. Guardavamo lo Spire e le nuvole dalla finestra di casa tua, ma soprattutto guardavamo le stelle. "Devo farti vedere una cosa", dicevi. Io pazientemente aspettavo e si vedevano le stelle per davvero. Pure da quaggiù.
C'era il mio trucco nero sbavato sotto agli occhi, i miei capelli sfatti e tu che dicevi solo "Alla prossima, grazie per stanotte". E io pensavo, tutte le volte, come sarebbe stato bello se ti fossi fermato 5 minuti in più. Solo 5...
Aspetto quel giorno. Aspetto un fiore. Aspetto un vero invito a cena. O a ballare. O a fare una passeggiata. Oppure un bel messaggio per sapere dove sono. Se magari sono nei guai.

Qui è così facile perdersi. La notte, quando fa freddo. E l'unica cosa bella è un libro che hai comprato la mattina e la speranza di incontrare una persona per bene che ti offra da bere.

C'ero io col mio lavoro tosto e le poche mance per prendere il bus.
C'eri tu col tuo lavoro full-time e sempre tanto da fare.

Eravamo solo noi e questa città, che ci ha fatti incontrare. Ma a te non importa. Non importa a nessuno davvero. C'è chi va e chi viene qui; Dublino è un porto. Solo io ci rimarrò per sempre a consumarmi e ad amarla come non ho mai amato e mai amerò niente e nessuno.

Grazie Dublino, per la via d'uscita. Grazie per avermi presa. Grazie per la libertà infinita. Grazie perché qui non c'è limite. Grazie perché sarò tua prigioniera per sempre. Grazie per le canzoni nei pub, la notte. Grazie per le birre che riscaldano. Grazie perché mi metti paura ma non troppo. Grazie per la pioggia delicata.
Grazie perché non mi fai mai piangere, anche quando tocco il fondo.

martedì 8 ottobre 2013

You know what, irish girl?

Scusate la mia assenza. Di nuovo.
Innanzitutto, grazie per i consigli che mi avete dato nei commenti al post precedente. Sono riuscita a fare quel che ha detto Viellina per qualche giorno. E grazie a tutte,davvero.

Sto leggendo "The Alchimist" di Paulo Coelho. In inglese. Che bello, capisco tutto. E la storia mi sta piacendo molto.



 L'ho comprato ieri a 5 euro in un book shop e ho iniziato a leggerlo in un coffea shop, per rilassarmi. Si, dai, posso farlo. Posso fare... Quel che voglio.
Ho comprato anche un paio di vestiti. La maglia dei Ramones ad esempio!




Non fate caso allo schifo che faccio, a quanto sono grassa e al casino della camera. La maglia merita comunque.

Due settimane fa è venuta a trovarmi mia madre. Lei, ha disintegrato il precario equilibrio che mi ero a malapena costruita. E, oltretutto, mi ha detto che sono ingrassata. Che "se ho le 'forme mediterranee' non posso farci nulla e devo accettarmi così". Mamma. Insomma. Vai a cagare. Te e le tue fisse. Le tue manie. 
La sua visita mi ha inspiegabilmente dimostrato che... Ahimè, il periodo dell'anoressia... L'ho vissuto a causa sua. Insomma, io sono la prima ad assumermi le mie responsabilità, non mi piace dare la colpa ad altri per mancanze mie. Però... Lei ha contribuito notevolmente ai miei disordini alimentari. Tutto qua.

[...]

Io che prendo un cappuccino in Thomas Street, seduta su un divanetto a leggere. Poi il locale chiude. Sono fuori, è buio, sono sola. Dove vado? Cammino senza meta. Mi siedo su una panchina a leggere, ginocchia al petto. Si avvicinano persone a chiedermi soldi, sigarette, accendini, "cosa ci fai qui da sola, ragazza di Dublino?". Corro via. Non so dove andare. Squilla il telefono. "Dove sei bimba?". A prendere freddo, da sola, ho paura, posso dormire da te, ti prego. "Sono in giro e tu?"
"A casa. Fermati da me, no?"

Qui dove gli abbracci che scaldano davvero devo ancora riceverli. Qui dove ti basta un passo falso per perderti e metterti nei casini da sola. Qui dove... HAI FATTO TUTTO DA SOLA, RAGAZZA. Qui dove puoi essere fiera di te stessa e dove... Ti stai buttando via un pó per volta. Qui dove di ferite come quelle che hai addosso ora, non te n'eri mai fatta. Qui dove mentire e stare sola non è mai sembrato così facile. Qui dove va bene tutto e non va bene mai niente. Qui dove, paradossalmente, respiri, per la prima volta in vita tua. Qui... Dove hai un'infinità di porte da aprire. Aprirai quella giusta per una volta, ragazza di Dublino?


giovedì 19 settembre 2013

Special K

Oggi ho lavorato as usual.
Al lavoro da me mi vogliono tutti bene, mi trattano tutti bene.

Stamattina ho mangiato tè con 4 biscotti e non so quanto muesli, 1 pesca, un cappuccino take away.
Stasera ho mangiato 1 cornetto, 6 barrette special k al cioccolato, due fette di salmone con pomodorini, 1 banana.

Col fatto che lavoro dalle 2.30 alle 6 e devo partire un'ora prima, mi si sono stravolti gli orari e di conseguenza anche i pasti. E faccio schifo.

Ho paura del digiuno. Perché mi farà ingrassare ancora di più. Me l'ha spiegato la nutrizionista. Ho paura, cavolo. Ma non posso dirlo ad alta voce. Posso solo continuare ad essere estremamente forte.
Tra due settimane verrà mia madre qui. Cosi mi porta la roba invernale (fa un freddo boia qui, di già) e perché dice che gli serve, psicologicamente. Eh si, stare con la figlioletta che prima era anoressica e autolesionista, ma che ora vive sola, all'estero ed è diventata una donna vera.

A volte penso che vorrei un ragazzo che stia con me e che mi... "Protegga". Ma alla fine, sto bene pure da sola. Vivere qui mi piace.

Mi manca la mia migliore amica. Ma a dicembre andremo a Londra per 3 o 4 giorni, al concerto dei Placebo e a visitare la città dato che io non l'ho mai vista.

Mi sto lasciando crescere i capelli. Sono biondissimi, soprattutto sulle punte.

Se unisco le cicatrici che ho sul braccio sinistro esce fuori un puzzle. Forse, smettere di tagliarsi è davvero impossibile. È che a volte vorrei proprio una presenza fisica vicino che mi dica di non farlo o semplicemente che non mi ci faccia pensare. Boh.

Che fatica avere il mio cervello.

giovedì 12 settembre 2013

Welcome back, stupid girl.

Ciao a tutti, scusate la mia assenza, la connessione non andava in queste settimane.
Facciamo il punto della situazione.
Mi taglio quasi tutti i giorni. Non me ne frega niente di niente. Di quello che faccio, di come sono, di ciò che mi succede. Mangio a coda di rondine (termine carino per non dire a c***o di cane.).
Lavoro come una matta e sono contenta. Perché se sono stanca evito di pensare e non ho la forza di tagliarmi.
Voglio conoscere gente nuova. E lo farò, presto.

Una sera sono andata con un mio amico ad un locale. Non ci ero mai stata. Mai vuol dire che non ero mai stata in un locale. La sera. La notte. A bere. A ballare su musica rock. Mai.
Era una sera in cui ho detto:"Ma si, fanculo tutto."
Io abito lontano, quindi mi ha ospitata a dormire questo mio amico. Chiamiamolo Freddie. Lui è una persona fantastica. Ha 36 anni e l'ho conosciuto per caso mentre lasciavo il mio CV nell'hotel dove lavora lui. E da quel momento mi ha aiutata molto, in ogni cosa. È fidanzato con una bellissima ragazza svizzera con cui starà per 10 giorni qui e poi in Svizzera da lei.
Credetemi, è una persona eccezionale.

Dicevo. Quella sera ho messo un paio di jeans neri, una canottiera della Jack Daniels, giubbino di pelle e un paio di converse. Ma si, fanculo tutto davvero. Fanculo a me che mi vedo da schifo, alla depressione, ai tagli sulle braccia e sulle spalle. Fanculo alla vita e alla morte. Volevo solo non pensare. Bere e divertirmi, come mai prima di allora avevo fatto.
Ed è ciò che è successo. Sono bastate tre birre per farmi vedere la vita un po più bella. Ridevo e ballavo a ritmo di "Don't stop me now". Saltavo, ero su di giri, ballavo insieme a Freddie con la birra in mano. Ho conosciuto gente da ogni posto del mondo, di tutte le età. E non mi è successo niente di brutto perché c'era Freddie con me.
"Tranquilla piccoletta, ci sono io", come mi dice spesso.

Ci siamo capiti subito. Forse perché la storia sua è simile alla mia. Forse perché quando mi ha guardata ha capito che "hai la personalità di Kurt Cobain."

"Sono solo... Persa." dicevo io.
"Quando ti guardo mi sembra di vedere il mio passato. Io a 21 anni ero così."

Mi sta insegnando tante cose.

Quando siamo tornati a casa erano le 3 ed io non la smettevo di ridere e di dire quanto ero contenta ed esausta. Lui mi teneva la mano per non farmi cadere. Sono crollata sul letto, appiccicata a lui che mi accarezzava la testa e mi sono addormentata. Quella notte nessun incubo mi ha fatto compagnia per fortuna.
Ci siamo svegliati tardi. Lui mette su il disco dei Queen, la mia band preferita. Canticchiamo insieme qualche canzone e poi ci prepariamo per andare a fare colazione alla zona italiana. Fetta di torta e cappuccino. Non importa se la torta mi farà ingrassare.

Il bello di Freddie è che sta in tua compagnia perché gli va e basta. Senza secondi fini. OGNI COSA che fa è senza secondi fini.

Lui ti fa sentire che vali. Ti fa sentire che non sei un involucro vuoto. Ti fa capire di essere interessato più al contenuto dell'involucro che al resto. Ti fa sentire vera. E questa cosa mi fa venire da piangere ogni volta che ci penso. Perché con me, nessuno mai si è comportato così. Mi hanno sempre considerata solo per come apparivo fuori. Una ragazza carina, buona solo per una scopata. E questo ha contribuito a far si che io odiassi talmente tanto il mio corpo da volerlo rovinare sempre di più. Lentamente. In silenzio. Incassando ogni frase, ogni cosa che non mi stava bene. Inerme.

Sono in un periodo molto molto confuso della mia vita. Mi faccio mille domande, non trovo le risposte. Mi guardo allo specchio e non capisco chi diamine sono.

Cosa vuoi da 'sta merda di vita, Eve K.?!

Am I blue or just in bloom...?

Grazie a tutti per il sostegno. Un abbraccio.

mercoledì 21 agosto 2013

Finally, find a job.

Gente, ho trovato lavoro. Io, la ragazzina che non sa fare niente, piccola, bassa e flaccida, lavora come kitchen porter in una caffetteria. Kitchen porter sarebbe una specie di tutto fare. Lavare i piatti, pulire la cucina, sparecchiare... Una sguattera. Ma qui si chiama kitchen porter perché fa più figo OK?

Ancora non ci credo, ho un lavoro. Le gambe a pezzi, le mani piene di tagli e lividi, sono esausta, ma va bene così. Perché ho un lavoro. E nessuno credeva che potessi trovarlo. Tanto meno come kitchen porter.

Grazie a voi che avete creduto in me, quando nemmeno io ci credevo.

Scusa James se sono sparita. Alcuni rapporti bisogna chiuderli, non so perché. Meglio così, creano dipendenza.

Non mi ricordo che giorno, mi sono tagliata. Ed è stato bellissimo. Come rincontrare un vecchio amico. A me piace tagliarmi.
Oggi ero nervosa. Per un episodio accaduto con un ragazzo di qui. Ero nervosa, mi sentivo vuota, cinica, nera. Appena sono uscita dal lavoro e mi sono incamminata verso il centro per prendere il bus, mi sono guardata intorno ed ho provato una grande calma. Questa è la mia città e niente e nessuno potrà rovinare la mia vita QUI, ora. Niente e nessuno.

Uno si illude di trovare tutto quando va via. Lavoro, casa, amici, amore. Ma che cosa sono ste cose se poi non stai bene con te? Capiamo prima cosa cerchiamo. L'amore io non lo cerco. Non lo voglio proprio. Vi prego, tutto tranne l'amore. Quella cosa che ti fa mangiare tanto o poco, che non ti fa dormire, respirare.
Eppure in questa città, a volte, quando fa un pò più freddo, quando il sole gioca a nascondino dietro le nuvole... Sembra che ci sia spazio anche per un pò d'amore. Ma per me non è ancora il momento. Non ci riesco.

Sto mangiando malissimo. Sono grassa, mi faccio schifo. Tanto per cambiare. Ma forse la bellezza non è tutto. Forse.

Vi voglio bene gente che leggete.

venerdì 16 agosto 2013

Memento Mori.

Perché? Perché ho deciso di venire a vivere qui? Chi sono io, che cavolo ci faccio su questa terra?
L'unica cosa che desidero con tutta me stessa è morire.
Io volevo solo morire, ma non so cosa mi ha portata qui a Dublino.
Ve lo giuro, volevo solo morire. Ed è quel che voglio ancora. Io le situazioni non le so affrontare. Non so affrontare la vita, non so assumermi le mie responsabilità. Quindi tanto vale morire.

Ci sono tanti modi per morire. Devo scegliere solo luogo, orario e metodo.
La mia essenza non è fatta per questo. Non è fatta per dare. Non è fatta per ubbidire e rispettare.

Un ragazzo che conosco da 2 settimane ci ha provato con me ieri. Ci ha provato ed io l'ho gentilmente rifiutato.
Perché? Perché io non sono in grado di far fronte a situazioni del genere. Non voglio soffrire e non voglio far soffrire. Non so come spiegare.

Tutto quel che so è che voglio morire. Vi giuro che voglio solo questo.

lunedì 12 agosto 2013

Forse mi sbagliavo...

Ciao ragazze.
Sapete, forse mi sbagliavo. Non va tutto rose e fiori. Non mangio. A meno che non arrivi una buon'anima ad offrirmi un pranzo o una colazione.
Ieri ho avuto un attacco di panico, ma che ho tenuto sotto controllo.
Non trovo lavoro. Ho conosciuto un casino di gente, ma nonostante questo non ho ancora lavoro.
Mi invitano la sera a bere, ma io non voglio andarci. Uso sempre la scusa del fatto che abito lontano. Allora mi dicono che posso fermarmi a dormire da loro in centro. Ma io non voglio. Non ci riesco, non mi va. Non riesco a fidarmi proprio di nessuno.
Vorrei tagliarmi. Quanto lo vorrei, cavolo. Anzi, a dire la verità, vorrei proprio morire. Non svegliarmi più. Io sono una persona che la vita non riesce proprio a viverla. Sono simpatica, rido e scherzo con tutti, faccio amicizia facilmente, dopo 5 minuti di conversazione mi vogliono già tutti bene.
Ed io, nonostante questo, vorrei tanto morire, sparire per sempre. Perché?
Tornare in Italia sarebbe peggio. Davvero.
E va be, vediamo che succede.

Scusate se non commento ragazze. Umore sotto le scarpe e poco tempo per tutto... Un abbraccio a tutte.

sabato 3 agosto 2013

DUBLINO.

Gente, ci sono. SONO A DUBLINO!
Da ben 3 giorni, si. Ora sto utilizzando il pc della mia coinquilina e proprietaria di casa. E` adorabile.

L`irlandese ha una pronuncia diversa dall`inglese perfetto. Infatti alcune cose le capisco a fatica. Esempio stupido: la parola `autobus` che in inglese si scrive `bus` e si pronuncia `bas`, loro la pronunciano esattamente come si scrive. Tanto per dirne una.

Fino ad ora c`e` stato sempre sole, solo ieri ha piovuto nel pomeriggio. E io non vedevo l`ora che piovesse. Lo so, sono pazza, ma a me la pioggia piace un casino.

Devo sistemare la connessione internet, quindi per ora non credo che riusciro` ad aggiornare spesso.

Voi come state?

Sto abitando in un quartiere fuori Dublino, 30 minuti dal centro (dannazione.), ma mi piace comunque.
Oggi devo andare ad un ufficio... Uhm... Tipo ufficio di collocamento. Devono rilasciarmi una roba chiamata PPSN, per lavorare. Devo essere registrata in questo ufficio.

Ieri ho lasciato il mio CV in un ristorante italiano. E FORSE mi assumono. Per qualche giorno, per provare. Speriamo bene!

Giovedi sono arrivata da sola fino a casa. dall`aeroporto al centro con l`autobus, 30 minuti. Dal centro al mio quartiere con l`autobus, 40 minuti. Con una borsa a tracolla e un trolley di 20 chili. Hanno detto che sono stata molto coraggiosa. `Brave girl!` dicono qui. Che soddisfazione ragazzi.

Dopo aver trascinato quell trolley la mia gamba destra pero` e` ridotta maluccio. Devo trovare il modo di farmi passare il dolore. Chiamero` una mia amica riflessologa per farmi dare qualche dritta.

Ora vado a prepararmi. Inizia una nuova giornata della mia nuova vita.

Vi abbraccio, vi voglio bene.

mercoledì 31 luglio 2013

-1 Dublino arrivo, ma ancora non ci credo.

Gente, domani sarò lì, ma non riesco ancora a realizzare. Oddeo meo. Il panico. La prima cosa sarà trovare lavoro. Per risparmiare soldi credo che non mangerò. Se mi inviteranno a pranzo o cena o quel che sia, magari qualcosa la prendo. Ma non penso che potrò permettermi di mangiare all'inizio. Si vedrà.

Qui fanno 35° e invece quando arriverò lì pioverà e faranno 21° massimo. Wow.
Sarò completamente sola, aiuto.

Ieri per poco non cadevo mentre camminavo. Mi stavo guardando le cicatrici sul braccio. Sono rimasti più segni di quanti pensavo. Ma chi se ne sbatte, tanto non li vedrà mai nessuno.

Ragazze, voi per me siete state un grande sostegno nei momenti in cui stavo molto molto male. Non so quando riuscirò a riaggiornare, ma non pensate che una volta lì mi dimentico di voi. Non è così. Solo scusate se non riesco a commentare spesso. Ma vi leggo e vi penso.

È arrivato il momento per me di andare... Non so cosa mi aspetta di preciso. Spero solo che sia bello. Non voglio tornare ad essere anoressica, ho paura. L'anoressia a 21 anni fa più paura di quella a 15 anni. E non lo dico per offendere nessuno, perché ci sono passata anche io per i 15 anni con l'anoressia. Ma a 21 anni hai più consapevolezze e meno tempo/voglia di fare tante cose, sai fino a dove puoi spingerti. Sai che le tue manie non sono più solo fisse adolescenziali o dovute al fatto che stai crescendo. Sai che a 21 anni ormai sei donna. E sai che se continui ad avere una roba come l'anoressia è perché stai male, sei malata e l'unica soluzione è quella di curarsi, lottare, e devi farti il culo per riuscire a guarire. Idem per l'auto lesionismo. Non voglio rimanere malata. Non ci riesco, non voglio impazzire.

Incrociate le dita per me.

Un abbraccio a tutti voi!

lunedì 29 luglio 2013

-3, concentrati sull'obiettivo.

Sono di fronte a tante strade. Io al centro, le strade intorno a me. Portano in tutte le direzioni.
Posso tornare indietro. Imboccare la strada della malattia auto-indotta.
Posso decidere di rimanere al centro, senza imboccare nessuna via, senza fare nessuna scelta.
Posso decidere di sposarmi con uno qualsiasi. Un tipo squallido, con cui avere tanti bambini e restare chiusa in casa, chiusa in me.

Poi posso decidere di andarmene. Di provare a vivere, da sola. Di provare a vedere cosa c'è li fuori.
Davanti a me, tutti gli inizi del mondo. Tutti gli inizi che potrei scegliere.

Scelgo il migliore, quello che fa per me. Non mi servono tutti gli inizi del mondo, me ne basta uno, quello giusto.

Manca davvero poco e spero di cuore che vada bene.

Deve K., quella che aveva paura di tutto, se ne va a vivere da sola, lontano dalle 'certezze', lontano dalle solite persone. Ditemi voi se questo non si chiama coraggio. Forse ce l'ho fatta.

venerdì 26 luglio 2013

-5, bocca chiusa e paura di cadere.

Manca poco dai!

Ho capito cosa mi provoca le crisi autolesionistiche. Ora, non dirò chissà quale concetto sconosciuto all'umanità, ma mi va di scriverlo comunque.
Tutto si scatena quando DEVO NECESSARIAMENTE tenere la bocca chiusa, non controribattere a qualcosa che mi viene detto. Il non reagire verbalmente, mi fa reagire con azioni violente e 'sbagliate'. Il non affrontare la discussione, il tirarsi indietro, l'assecondare per forza l'altra persona, LA REPRESSIONE DI MERDA, mi causa queste crisi altrettanto merdose.

Tutto ciò è or ora accaduto. Discussione con mia madre. In cui la colpa ricade sempre su di me, sul mio modo di essere, di rispondere, sul mio temperamento, sul mio essere acida/permalosa/scorbutica/sarcastica/malata. E lei ha ragione, sempre. E affinchè la discussione abbia una fine, io devo tacere e annnuire. Dire 'per favore, grazie, scusa.'

Ed è così con ogni membro della famiglia che abita in questo pietoso condominio. IO non posso esprimere ciò che penso. Questo compito spetta solo agli altri. Io devo stare zitta, ascoltare tutto e implodere.

"Con cosa ti tagli se non hai le lamette? Con cosa ti tagli senza farti vedere? Da cosa metteresti in guardia un bimbo piccolo? Con cosa ci si fa male?"

Ho provato a tagliarmi di nuovo. Ridevo come un'isterica.

Dovrò tenere la bocca chiusa e la testa bassa per altri 5 giorni.

Voglio dei lassativi.

Oggi è andata così. Il caldo mi da alla testa. Tristezza infinita.

Buona serata ragazze.

giovedì 25 luglio 2013

-6

Non vedo l'ora di partire. Sembra non arrivare mai il 1 agosto, sembra allontanarsi sempre più.
Ancora non mi sembra vero che andrò lì a VIVERE. Sì, vivere, in tutti i sensi. Realizzerò quando sarò atterrata a Dublino. Quando sentirò freddo mentre a 3 ore e 20 di distanza sentono un caldo assurdo. Quando la pioggia mi bagnerà il viso e il vento mi intreccerà i capelli color rame.

E la mia pelle diventerà ancor più pallida di adesso, per quanto possibile e non me ne vergognerò. Il colore degli occhi diverrà uguale a quello dei prati.

Forse, una volta lì, riuscirò pure ad innamorarmi e a trovare la persona che fa per me, chi lo sa... Io mi nasconderò dietro le mie sciarpe colorate e cappelli di tutte le forme. Attendere, qualsiasi cosa, in Irlanda sarà sicuramente più piacevole. Credo.

Grazie a tutte per i commenti comunque, percepisco il vostro sostegno. :)

mercoledì 24 luglio 2013

-7 e festa a sorpresa

Ieri mi hanno organizzato una festa a  sorpresa. Vi giuro che non me l'aspettavo proprio, non sospettavo nulla. Non era necessaria. L'idea è partita da mia cugina, da D. e da M. Che dolci. D. ha preparato una cena spettacolare, molto di scena. Ha messo musica nel giradischi. Poi mi hanno comprato una borsa e un portafoglietto da Accessorize (il mio negozio preferito dal quale non posso mai comprare quasi nulla perchè non ho molti soldi) e D. ha fatto una borsetta a mano. Cucita e dipinta da lei. Bellissima; ha disegnato un colibrì vicino ad un fiore viola chiaro.

Non ho avuto reazioni eclatanti tipo scoppiare a piangere o simili. Non me l'aspettavo, non sono abituata a stare così al centro dell'attenzione, avrei preferito che non l'avessero fatto quasi.
Alla festa eravamo 12 in tutto e c'era Bebby (chiamiamola così, la conosco da quando sono nata, ha 17 anni) che aveva una faccia da funerale. Ma non perchè fosse triste perchè io tra una settimana me ne andrò, assolutamente. Semplicemente perchè durante questi giorni, gli altri del gruppo, mettono me al centro dell'attenzione e non lei.
Lei deve scavalcare tutti. Deve essere sempre la prima, la migliore. La più bella, la più magra, la più simpatica, la più intelligente. E mi odia. Si vede lontano un miglio. Odia il mio essere sempre pronta alla battuta, sempre disponibile per gli altri, sempre sorridente nonostante vada tutto una merda. Odia che io sia dimagrita, odia che tante persone (non so nemmeno il perchè) vogliano bene anche a me e non solo a lei. Ieri, com'è normale che sia in tali circostanze, tutti mi chiedevano com'è l'Irlanda, come sono le persone, eccetera. Ebbene, Bebby, non appena aprivo bocca per dire una cosa, mi interrompeva. Mi parlava sopra. Dicendo frasi tipo:"Uh, che mal di pancia!" "Ragazzi oggi ho rimesso 2 volte!" "Oggi ho mangiato un dolce fatto da me, buonissimo, sono una cuoca meravigliosa!".

Io mi domando: Perchè? Perchè devi fare la stupida così? Ah, se n'è anche uscita con una frase detta con cattiveria del fatto che è INVIDIOSA MARCIA perchè io andrò a Dublino. Ma io dico... Parla come se io fossi una che si vanta delle cose che fa o che adesso siccome andrà via da casa sarà felice per sempre. Lei è la classica persona che pensa di essere l'unica a star male, a soffrire, eccetera. Lei è l'unica in tutto. E sarà l'unica e sola anche nella sua vita allora.
Ieri mi sono avvicinata a lei per chiacchierarci. Perchè penso sempre che se una persona ha un determinato atteggiamento verso di me è per colpa mia. Io ho sempre provato a stabilire un rapporto con lei, ma ho trovato un muro tutte le volte. Quando si parla di me (non perchè io lo voglia, ma perchè se ne escono gli altri) lei storce sempre il naso, ha sempre qualcosa da obiettare, ha sempre una battuta maligna da dire.
Quindi mi sono avvicinata, le ho chiesto come stava e lei, con il  sorriso più falso che io abbia mai visto mi ha detto le solite due frasette di circostanza. "Sono contenta che fai quest'esperienza. Anche se dovesse andare male, ti servirà."
Falsa, falsa, falsa. Che roba.
Comunque, a parte questo, è andata bene dai. Ripeto, non dovevano. Non sono abituata a tutta questa importanza.

Quante ne incontrerò di persone come Bebby nella mia vita... Meglio che inizi ad abituarmici.

martedì 23 luglio 2013

-8

Non so bene cosa scrivere in questo post. Non so nemmeno perchè lo sto scrivendo.

Ieri pomeriggio mia cugina mi ha invitata in piscina da lei insieme ad un'altra nostra amica. Io non vado MAI in piscine pubbliche. Vado andavo solo in quella di Courtney, dove eravamo solo io e lei e al massimo suo fratello che conosco da 5 anni ed è tranquillissimo ed innoquo.
Ieri, non so perchè, mia cugina mi ha implorato di andare nella sua piscina appena montata e io ho accettato. Senza un filo di trucco, i capelli legati, la ceretta non propriamente fatta, il grasso che strabordava (secondo me).
Ma ho pensato che non succedeva niente. Che non era importante perchè eravamo solo noi tre. Quando mi sono messa in costume ho provato sensazioni strane. Mia zia, mia cugina e la nostra amica facevano commenti del tipo:"Guarda quanto sei secca!" "Wow, le tue cosce non si toccano, beata te!" "Sei dimagrita tantissimo!" "Che gambette, non hai nemmeno un filo di pancia.."
Questi, sono stati accompagnati da osservazioni sulla mia carnaggione cadaverica e le mie occhiaie viola e lentiggini. Ma va bè. Ero seduta in piscina e guardavo le mie cosce che non si toccavano... Provavo un misto di soddisfazione e incredulità.
Poi mia cugina ha voluto che ci facessimo qualche foto, così quando andrò via ne avrà qualcuna. E nelle foto vedevo il mio braccio piccolo, le ossa del collo che sporgevano... E loro mi prendevano in giro per le facce che facevo, perchè sembravo uno zombie... Ma non fa niente.
Poi hanno messo la musica e abbiamo iniziato a ballare, HO INIZIATO A BALLARE. In modo scemo, sì, ma mi sono mossa. In costume. Io. Davanti a qualcun'altro. Roba da non credere.

Vi metto il testo di una canzone che adoro. "Ragazza occhi cielo" di Loredana Errore. Fa venire i brividi ogni volta che la sento. Sembra che la canto io. Ma nel mio caso dovrebbe chiamarsi qualcosa come "Ragazza occhi prato".


Io non ho mai dimenticato quello che ho fatto da me,
lascerò questo triste porto, e porto via dolori da qui.
Io non ho mai cancellato il dolore che ho dentro da un pò,

non c'è riposo mio migliore, e riposo del dopo viaggiare con me, con me, con me, con me
viaggio con me

voglia mia di vita,
voglia di una colpa,
voglia di perdono,
voglia di calore umano,
voglia di partire,
voglia di sapori buoni,
voglia di sognare forte,
voglia di star bene,
nel mio viaggio ho solo posto per me,
e nel mio viaggio ho solo posto per me, per me, per me, per me, per me.

Questa ragazza occhi cielo, questa ragazza ha un'idea,
e partorire tra le stelle, un giorno quando sarà
libera e fiera di sè, già sicura del nome che avrà,
questa ragazza occhi cielo, non avrà male mai più, mai più, mai più, mai più, mai più, mai più, mai più

voglia di una stanza,
voglia di silenzio,
voglia di saltare,
voglia di colore chiaro,
voglia di partire,
voglia di silenzio,
voglia di star bene,
voglia di conoscer pace,
e nel mio viaggio ho solo posto per me,
e nel mio viaggio ho solo posto per me, per me, per me, per me, per me per me, per me. 



lunedì 22 luglio 2013

-9

Mancano 9 giorni alla partenza. Solo 9. Pochissimi. Sono felice contenta e in ansia allo stesso tempo.

Mamma non vuole farmi mettere in valigia le lamette per depilarmi.

A questo punto della mia vita, ho 3 opzioni:

1- Stare bene
2- Stare male
3- Stare mediamente bene

La terza è palesemente la più equilibrata. Però... C'è un però. Stare male, ha il suo fascino. Il suo ammaliante senso dell'orrido. E' potenza, coraggio, crudeltà. Una persona che sta male fa male a tutti, fa male a se stessa.
Non so come reagirei se dovessi tornare a tagliarmi. Non lo so proprio. La sera in cui ho salutato la mia migliore amica per l'ultima volta volevo farlo. Ma proprio tanto. Volevo farmi tanti tagli profondi. Ma ho resistito. Ce l'ho fatta.

Una cosa che ho capito solo qualche giorno fa è che LA VITA E' SACRA. Non dobbiamo sprecarla. Dobbiamo trattarla bene. E mentre riflettevo su questa cosa pensavo alle mie cicatrici. Che non se ne andranno mai, in questa vita. Rimarranno lì a ricordarmi cos'ero e cosa posso continuare ad essere.

Ho pensato che se dovessi resistere all'anoressia e all'autolesionismo, potrei cadere nella bulimia. Malattia a me familiare ma non così tanto. Non sono mai riuscita a vomitare di proposito. Ma potrei farlo. La mente è imprevedibile. Ma spero che non accada.

Una frase che mi ha aiutato molto ultimamente è stata questa:

Il passato è solo storia. E una volta che avrai capito questo, non c'è niente che possa fermarti.
 Sì, infatti. Tutta sta nel capirlo.

venerdì 19 luglio 2013

E avremo gli occhi lucidi...

Prima cosa: scusate se non commento più molto. Non ho davvero tempo. Infatti tra mezz'ora devo uscire di nuovo.

Ieri ho passato la mia ultima serata (per ora) con la mia migliore amica, Courtney. Lei è partita stamattina presto per la Svezia, tornerà l'8 agosto e  io non ci sarò perchè volerò via il 1 agosto.
Dire che è stato strazziante è dire poco. C'era pure il suo ragazzo lì, ma va bè.

Siamo state un pò fuori in giardino a guardare un cielo bruttissimo, senza stelle, con la luna alle nostre spalle e le nuvole grigie sparse qua e là.
Poi siamo salite in camera, ci siamo sdraiate sul letto a sentire 'Le Luci Della Centrale Elettrica'; che per noi in ogni frase c'è un pezzo di storia dentro.
"Quando tornerai dall'estero" era perfetta. Ci guardavamo e piangevamo. Piangevamo poco. Courtney non piange mai, quasi mai. Questi giorni l'ho vista piangere, per me. Lei quando piange è strana, gli diventano gli occhi rossi, gli scendono le lacrime, ma se non la osservi bene non te ne accorgeresti nemmeno. Perchè lei è abituata a nascondere tutto dentro, a occultare con cura ogni emozione.
Allora io la guardavo e mi passavano davanti agli occhi tutti i ricordi insieme a lei. E piango anche ora, tanto per la cronaca. La rivedrò a dicembre o a gennaio, forse. Chi lo sa.

Poi era mezzanotte, io dovevo andar via e lei a dormire. Ci siamo abbracciate per l'ultima volta, piangendo. Non riuscivamo a staccarci. "Vattene dai..." diceva lei. Io la fissavo, allontanandomi piano. Poi l'ho salutata e le ho detto:"Vattene anche tu!". Mi sono voltata e ho iniziato a correre verso la mia macchina.

Quanto mi mancherà quella stupida...

'E il vapore acqueo delle nostre illusioni, con le costole fragili come certi balconi meridionali... E certi cieli bianchi, bianchi come i tuoi polsi quasi trasparenti... Ci guardavamo riflesse nelle vetrine, arrivederci amore...'



domenica 14 luglio 2013

Non ho più tempo

Aggiorno un pò ora che ho un momento libero. Questi giorni sono stata ultra-mega-iper impegnata. Lavoro e faccende varie.
Parto il 1 agosto. Aereo prenotato, casa trovata.

Mio fratello stava per morire, andando in coma diabetico. E io per questo non volevo più partire. Lascio qui lui che non sa nemmeno impedirsi di morire e i miei che devono consumarsi dietro a lui.
Il bello è che lui NON VUOLE ASSOLUTAMENTE morire. E' il classico ragazzo che vuole vivere a 360 gradi. E rischia di morire per pigrizia, per non curanza, per stupidità. Ma magari io!

Poi mamma ha detto una cosa che mi ha fatto male. Mi diceva di rimandare la partenza e io chiedevo il perchè. E lei rispondeva solo che non lo sapeva. Allora le ho detto:"E' perchè sono malata?" e lei ha detto:"Sì, anche."
Ha fatto male.

Ho paura e sono contenta. Tutto insieme.
Non so cos'altro dirvi. E' un periodo frenetico e impegnato. Pieno di aspettative e speranze. Chissà se saranno deluse o se si avvereranno...

Sto mangiando alla cavolo proprio. Non riesco a seguire la dieta alla lettera. Ho fame. Perchè lavoro come una schiava africana e perchè sono sempre di corsa. E mangio quello che capita. Come capita. Agli orari che capitano.

Mi guardo allo specchio e dico:"Oddio che schifo, guarda che balena che sto diventando!". Allora mi peso e vedo che rimango sempre a 50. Non prendo nemmeno un etto. E da una parte mi sento rassicurata, dall'altra ho paura che mi ritroverò a 60 kg senza nemmeno accorgermene. Da un giorno all'altro.
Posso sconfiggere tante cose, ma il dismorfismo corporeo... Non credo. E' come avere lenti a contatto strane, 24 ore su 24. E' come avere le allucinazioni, è come guardarsi allo specchio e non riconoscersi, MAI.
E' come non riuscire ad essere mai te, è come dirigersi verso lo specchio aspettandosi di vedere una persona e invece ne vedi un'altra, sconosciuta, che non ti aspettavi di trovare lì, davanti a te.

Che poi, io ho l'ossatura piccola, quindi potrei essere anoressica per davvero. Potrei pesare 40 chili senza problemi. Chissà cosa potrei essere insieme a Lei...
Potrei essere solo più cattiva.



lunedì 8 luglio 2013

Voglio uno che...

Stanotte ho fatto un sogno strano.
Ho sognato di stare con un ragazzo. Stavo bene, ma poi discutevamo. E durante il sogno avevo quella sensazione... Quella che si prova quando vuoi rimettere le cose apposto, in qualsiasi modo possibile. Quella sensazione di arrendevolezza, di 'ok, ho sbagliato, scusa, ricominciamo da capo.'
Quella sensazione che non è ansia, non è agitazione... E' solo voglia di farcela.

Ogni tanto mi capita di riflettere su che tipo di persona voglio veramente al mio fianco. E inizio a pensare al carattere, ai modi di fare, all'attitudine mentale, all'atteggiamento nell'affrontare le problematiche. Ma poi mi chiedo: e io? Lui cosa vorrà da me?

Non puoi esigere il meglio senza che tu aspiri ad essere il meglio per prima. Per qualcun'altro.

'Voglio uno che mi ascolti attentamente.'
E io? Lo ascolterò? O sarò subito pronta a criticarlo?

'Voglio uno che mi capisca.'
E io? Capirò lui? Le cose a cui tiene? Le paure, le scelte?

'Voglio uno che mi protegga'.
E io? Lo proteggerò, da me stessa ad esempio?

'Voglio uno che mi faccia sentire come se la mia vita, ora, è completa.'
E io? Farò lo stesso? O maledirà il giorno in cui mi ha conosciuta?

Scusate, pensieri random.



Due giorni fa sono caduta da una sedia e mi sono fatta un enorme livido sul braccio. I 'soliti idioti del sabato sera'  ridevano, con le lacrime agli occhi. Non la smettevano più. Fosse stato un anno fa mi  sarei arrabbiata a morte o intristita. Invece ho pensato "Ma chi se ne frega, almeno faccio ridere!" e ho riso con loro.
Poi ho pensato che di sicuro sono caduta da quella sedia non perchè fosse già rotta, ma perchè peso troppo e sono enorme. E devo stare davvero attenta a come mi muovo.

Ieri ho detto ridendo a un'amica da cui sono stata a cena:"Guarda che mi sono fatta ieri!" mostrando il livido.
E lei:"Oh santo cielo! Da sola?!"
"Ma no!" ho risposto allarmata.

Ah si, giusto, sono auto-lesionista, quasi dimenticavo.

"Eve, devo parlarti." dicono in tanti. Perchè io partirò il 31 luglio o il 1 agosto con tutta probabilità.
"Sai, con i tuoi problemi... Non è meglio aspettare un altro pò? Tipo... 5 o 6 mesi?"

Ah, giusto, io ho tanti problemi... Ogni tanto capita che me ne scordo ma sono sempre gli altri a ricordarmelo.

Ma, ho la netta sensazione che PER LA PRIMA VOLTA NELLA MIA VITA, non mi farò fermare da niente e nessuno. Perchè sono stanca di fare contenti gli altri. Sono stanca di sentirmi stupida e inadeguata. Sono stanca di sentirmi dire cosa devo fare, come, quando e perchè.

Sono stanca di essere repressa, costantemente bloccata.

sabato 6 luglio 2013

Le Luci Della Centrale Elettrica

Ieri mia madre mi ha mandato a fare la spesa. Ero da sola. Lo faccio spesso. Ma ieri era diverso. Perché ho pensato che da qui a poche settimane la spesa la farò sempre da sola. Che cosa sciocca.

Ieri di punto in bianco, dopo pranzo, ho iniziato a scrivere su un foglio le calorie di cibi a caso che sono nella mia dieta. Era tanto che non lo facevo, che non ci pensavo. Non so perché l'ho fatto. Forse per ripassare o per voler 'controllare' chissà cosa.

Ieri è venuta a cena da me Courtney. Dopo aver mangiato ci siamo sedute sul balcone e avevo messo su 'Le Luci Della Centrale Elettrica'. Vasco Brondi, il cantante. È il cantautore italiano che meglio ci rappresenta nei suoi testi e nella sua musica.

 "Parlavamo delle nostre interiorità come fossero delle metropoli."

Abbiamo parlato di alcune nostre paure, del futuro che ci attende. Ma non abbiamo esplicitamente parlato di cosa accadrà quando ci separeremo. No, quello è argomento tabù almeno fino ad un paio di giorni dalla partenza. Almeno non di persona. Almeno per me, che inizierei a piangere come quelle belle fontane sparse in tutta Roma centro.
Ed è andata bene così, perfetta la nostra serata.
Io la amo, e mi mancherà proprio tantissimo. La piccola Courtney... La mia sola e unica piccola Courtney...


Voglio essere magra.

venerdì 5 luglio 2013

Quello che succede allo specchio.

Tanto tempo fa, l'estate scorsa, quand'ero ancor più grassa di adesso, mi capitò di prepararmi per uscire con i soliti idioti del sabato sera. Con loro ero sempre in difficoltà per quanto riguarda il mio essere, il mio 'apparire'. Non mi sentivo mai rilassata. Quando esco con Courtney non ho quasi mai di questi problemi, perché per lei sono sempre la più figa e idem lei per me. E quando siamo insieme il mondo sparisce e noi siamo in una bolla di sapone che ci nasconde e ci protegge da tutto e tutti.  Con loro invece... Le crisi per scegliere maglietta, jeans, scarpe e calzini. Mollettine, cerchietto, fascia, coda, treccia, piastra, ricci. Crisi totale.

Mentre effettuavo il mio solito rituale davanti allo specchio, entra mia madre. E vede una decina di magliette sul letto, sparse. E 3 paia di pantaloni. Lei vede la maglia e i pantaloni che indosso e sorride, con approvazione. Io faccio il gesto di togliermi la maglia, lei mi ferma, viene dietro di me e rivolta allo specchio dice:"Guarda quanto sei bella, perché non ti piaci mai? Sei così carina, goditi la serata per una volta, no? Sei bellissima..."
Io fissavo lo specchio, concentrata. Per una volta volevo vedere non quello che vedevo IO, ma quello che vedeva LEI. Volevo vedermi da fuori. Allora continuavo ad osservare, a scrutare quella figura riflessa in quel vetro che racconta bugie e verità. E, per un attimo, per un breve, intenso, piccolissimo attimo, ci riuscii.

Mi vidi con gli occhi di mia madre. Vidi una bella ragazza, bionda, con un bel viso, MAGRA.
Dopo qualche secondo la magia era già finita. Lo specchio continuava a dire quello che voleva lui, quello che volevano i MIEI occhi.

Non ricordo come andò quella serata. Ricordo solo che uscii di casa vestita proprio nel modo che piaceva a mia mamma.


Oggi, quando mi guardo... Non mi vedo. Non mi vedo nitida. Non capisco chi sono, come sono, cosa sono. Vedo una  tizia con un sacco di problemi, che ne ha passate parecchie, che vorrebbe seguire alla lettera la dieta, ma è stufa di mangiare sempre le stesse cose. Una che si tagliava e per adesso non lo fa più, perchè sta in pausa e perché vorrebbe vivere. Vivere da persona normale. Vorrebbe dire:"Io ero autolesionista e ora non più. Io non riuscivo a mangiare bene, adesso invece sì.".
È che sta tizia vorrebbe proprio raccontate una storia a lieto fine a suo marito, agli amici nuovi che verranno.

Ma niente è per sempre. Nè guarigione, nè felicità.
A dire la verità, quando mi guardo allo specchio vedo il mio volto diviso in due. C'è una parte sorridente, dolce, spensierata. E poi c'è l'altra parte; quella che sogghigna e non vede l'ora che io combini qualche altro per casino.

Chissà quando e se finirà mai tutto ciò.

giovedì 4 luglio 2013

Gl'ingredienti per partire.

Ieri Courtney mi ha aiutata a tradurre il mio Curriculum in inglese. C'è voluto tutto il pomeriggio per farlo, ma ne è valsa la pena.

Tramite una mia amica che abita a Dublino, FORSE, ho trovato una stanzetta in affitto. Lì gli affitti sono molto alti, ma spero che questa non sia eccessivamente esosa. Vedremo.

Il biglietto credo lo vedrò all'ultimo. Meglio sistemare prima tutte le altre cose.

Devo dire al mondo italiano che me ne vado. Ci vorrà del tempo.

Devo dire all'omeopata e alla nutrizionista che mi trasferisco.

Devo preparare la valigia.


È un anno (da quando ho iniziato a costruirmi questo progetto) che mi sento dire che devo crescere, che lì non saranno tutte rose e fiori, che devo organizzarmi per bene, che devo essere cauta. Insomma, OK, dire qualche volta queste cose ci sta. Ma... SEMPRE, diventa avvilente. Io ho già parecchie ansie per conto mio. Questi commenti non fanno altro che incrementarle.

Allora l'altro ieri chiedo a mia madre:"Secondo te andrà bene a Dublino?"
L'ho detto solo perché volevo una rassicurazione. Volevo qualcuno che dicesse semplicemente:"Sì, andrà bene, sta tranquilla."
E invece mi sono ritrovata a sentire la solita predica. E gliel'ho detto. E mi è stato risposto che "Queste sono cose che vanno dette."

Ma si, chi se ne frega. Tanto ho sempre fatto tutto da sola. Me la suono e me la canto. Mi abbatto, mi consolo, mi rassicuro e mi faccio forza da sola. Mah, che bello schifo.

Io vorrei solo che una volta lì io possa sentirmi un tantino meglio. Vivere una vita decente. E basta. Non mi aspetto la perfezione.

Ah, e mi hanno anche detto che "Io devo imparare ad affrontarli i miei problemi. Non funziona che appena qualcosa non va, uno si trasferisce."
Certo, perché io voglio andare a vivere all'estero perché lì vivrò protetta da qualsiasi male. Ma che discorso è...? Fiducia in me pari a zero, grazie.
Da una parte li capisco, sono così deludente... Spero di farli ricredere, un giorno.

Ti vuoi ancora suicidare?

martedì 2 luglio 2013

Quando la malattia cambia ogni cosa

Pian piano sto informando le persone più vicine a me del fatto che, massimo fra due mesi, non sarò più qui ma a Dublino.
Lo dico  con leggerezza. Col sorriso. Come se fosse la cosa migliore del mondo. Per me. Per loro.
Ma, fino ad ora, non mi ero resa conto di quante persone mi vogliono bene. Persone che, dopo aver appreso la notizia, sono scoppiate in un pianto disperato.
"No, non puoi andartene!"
"Non puoi lasciarmi qui!"
Io lascerò un vuoto. Un enorme buco nero. E lo capisco solo adesso; ad un passo dalla partenza.

Ho odiato, anzi, odio le mie malattie perchè loro mi hanno fatto credere che io non contavo niente per nessuno.
Perchè quando non mangiavo era perchè tanto non mi vedeva nessuno, quindi meglio sparire anche fisicamente.
Perchè quando mi tagliavo era perchè ero cattiva, non valevo niente, non importava a nessuno, era meglio annientarsi.
Loro mi hanno fatto credere cose brutte. Cose negative.

E poi ti ritrovi madri di famiglia, amici o presunti tali, parenti e quant'altro che ti si buttano tra le braccia, singhiozzando.

Odio che le situazioni e il male di vivere mi abbiano 'costretto' a pensare di andarmene. Odio il mio essere. Lo odio ancora.
Sono troppo grande per sognare ormai. Troppo matura.

Troppo adulta per essere felice.

domenica 30 giugno 2013

Le mie parole

Le mie parole sono sassi
precisi aguzzi pronti da scagliare
su facce vulnerabili e indifese
sono nuvole sospese
gonfie di sottointesi
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose indimenticate
a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare
Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato
sono foglie cadute
promesse dovute
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate
sul foglio capitate per sbaglio
tracciate e poi dimenticate
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire
lo ammetto
strette tra i denti
passate, ricorrenti
inaspettate, sentite o sognate...
Le mie parole son capriole
palle di neve al sole
razzi incandescenti prima di scoppiare
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare
piccoli divieti a cui disobbedire
sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare
fanno come gli pare
si perdono al buio per poi ritornare
Sono notti interminate, scoppi di risate
facce sopraesposte per il troppo sole
sono questo le parole
dolci o rancorose
piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre
un bacio a testa prima del sonno
un altro prima di partire
le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire...
strette tra i denti
risparmiano i presenti
immaginate, sentite o sognate
spade, fendenti
al buio sospirate, perdonate
da un palmo soffiate 


 Samuele Bersani

Ieri sono uscita di casa verso le 19:30 per recarmi all'appuntamento con alcuni amici, nuovi, non i 'soliti idioti del sabato sera'. Camminando da sola per strada ero... Cioè, stavo bene. Non è stato come sempre. Non guardavo per terra, coprendomi il viso con i capelli. Camminavo normale, a testa alta. E pensavo a cose belle. Tipo a cosa proverò camminando per le strade di Dublino con un bel cappuccino caldo di Starbucks in mano.

Ero imbarazzata a cena con quelle persone nuove, conoscevo solo una ragazza, L. E le ho chiesto se potevo sedermi vicino a lei. Ma dopo 5 minuti un ragazzo mi ha subito introdotto in una conversazione ed è andato tutto bene, mi sono divertita. Sì, MI SONO DIVERTITA
Perchè erano tutti gentili, maturi, simpatici e non mi guardavano dall'alto in basso.

Mi vergogno delle mie cicatrici...

E, un'altra cosa. Basta tenersi tutto dentro. Lo dico anche a voi ragazze. Dite tutto. Lasciatevi esplodere. Tenere le cose dentro non fa altro che logorarci, mangiarci gli organi. Fa male, come il catrame delle sigarette.
Spero vi piaccia la canzone che ho riportato sopra. Si intitola "Le mie parole", di Samuele Bersani.

Vi lascio con una bella foto di Dublino.


sabato 29 giugno 2013

Non salverò mica il mondo,ma...

Sono stata contenta di aprire questo blog. Perchè l'ho inaugurato in uno dei periodi peggiori della mia misera vita e lo sto continuando in un periodo in cui sembra andar meglio. Sembra che io stia crescendo.
Chiunque capiterà qui a leggere, potrà vedere dove ERO e dove SONO ARRIVATA. Da sola, con le mie sole forze. E forse potrà esclamare:"Allora ce la faccio anch'io!"

Alle mamme che leggono, se ce ne sono, voglio dire: siate pazienti. Siate presenti. Siate amiche delle vostre figlie.
Alle ragazze disperate, malate, in crisi; voglio dire: rivolgetevi ad un bravo specialista. Non abbiate paura. Lottate, provatele tutte, ma non mollate mai.

In questi anni ho avuto un solo nemico; me stessa. Io mi sono affogata, mi sono uccisa, mi sono colpita, mi sono atterrata, mi sono rovinata con le mie stesse mani.
Ma in questi anni mi sono anche rialzata, sostenuta, asciugata il sangue delle ferite da me inflitte, incoraggiata, riparata.

Il passato è passato. Non serve rimugginarci su. Quel che posso chiedermi, piuttosto, è: in base a quel che ho fatto/è successo in passato, cosa posso fare per la me del presente?

Posso fare tante cose. Posso realizzarmi, posso farmi apprezzare, posso regalare affetto a qualcun'altro, posso aiutare, posso costruirmi giorno dopo giorno. Io posso tanto.

Io posso quasi tutto.

Qualche settimana fa mi sono fatta un piccolo taglio. Proprio sul polso, lì dove si vedono le vene. L'ho fatto in modo stupido. Pensando che fosse l'ultimo. Promettendomi che fosse stato l'ultimo, perchè poi non l'avrei mai più fatto. E voglio credere che sarà così.









Voglio credere di essere capace a respirare, semplicemente.








Ah, ragazze, grazie per il sostegno di tutte voi. TUTTE. Dalla prima, all'ultima. Vi voglio bene.

giovedì 27 giugno 2013

Cosa mi aspetto da me?

Cosa mi aspetto da me... Mi aspetto che vada meglio.

Prima, quando ero nel pieno dei "problemi", la mia mente era dominata da una sola voce. Che mi urlava contro le cose peggiori del mondo. Che mi diceva che non valevo niente, che facevo schifo, che ero inutile, che non meritavo nulla di buono, che ero grassagrassagrassa, che non piacevo a nessuno, che non andavo bene, che dovevo morire, eccetera. Adesso sta succedendo una cosa strana. Non ne so il motivo, non so a cosa attribuirlo. Non lo so. Sta succedendo che nella mi testa ce ne sono due di voci. Una, quella citata sopra. La seconda invece, urla alla prima cose belle sul mio conto. Esempio spicciolo:

Cattiva voce:"Non vali niente Eve K., sei grassa, bugiarda, cattiva, non sai fare niente."

Voce buona:"Come osi?! Eve K. vale tantissimo, è magra, è carina, si spende per gli altri, fa un sacco di cose! Non devi rompere! LEI VALE!!!"

Non immaginate come mi sento strana in questo periodo, con queste 'voci' così contrastanti nella testa. Da una parte sono un pò contenta. Dall'altra mi ripeto che non devo pensare (anche inconsciamente) cose positive di me stessa. Perchè dopo 21 anni che ti fai schifo in tutto e per tutto, anche solo pensare cose belle sul tuo conto ti sembra sciocco, immeritato.


Oggi sono uscita con una mia 'amica' di 34 anni. Ci sto bene, è simpatica. Ha una figlia di 4 anni. E mi ha fatto i complimenti per il fatto che a 21 anni faccio tante cose. Tipo lavoro (si, lo ammetto, mi faccio abbastanza il culo), aiutare gli altri in molti modi, aiutare mamma, babysitter, guardare M. il mio cuginetto, mantenere rapporti con altri, studiare cose che mi piacciono e altro.
Io ho ascoltato cosa diceva e ho risposto:"Ti ringrazio molto. Sai, io non sono così 'attiva' diciamo, faccio una violenza contro il mio essere per fare tutto ciò."
E lei:"Beh, ci riesci alla grande! Sei ancor di più da lodare allora!"

Fosse stato un anno fa avrei pensato che si sbagliava, che diceva quelle cose perchè non mi conosceva abbastanza. Perchè io facevo schifo. Invece oggi dentro di me ho pensato:"... Io... Wow. Grazie. Vuol dire che qualcosa valgo, se lo dice anche una mamma..."
Non lo so. Non so se questo periodo durerà molto. So solo che mi piace.
Sarà da attribuire alla cura omeopatica? Al fatto che grazie a questa affronto di petto i miei problemi? Che ho buttato fuori un pò dello schifo che ho dentro? Che ho la consapevolezza che fra due mesi andrò a vivere a Dublino e la cosa mi gasa? Non ne ho idea. Devo far durare questo bel periodo.

mercoledì 26 giugno 2013

"Fammi respirare ancora, portami dove si vola, dove non si cade MAI."

Chiedo perdono per la mia lunga assenza.
Giornate strazzianti e stancanti al massimo. All'insegna dell'ansia e del senso di dovere e responsabilità.

La repressione... Gran brutta cosa quella. Io sono una repressa del cavolo. Ma in questi giorni sto tipo esplodendo. Tratto di merda la gente che mi ha fatto/mi fa stare/mi fa sentire una merda. Sbraito, urlo, dico tutto in faccia. Prendo a pugni il mio armadio. E, cosa ancor più importante, non me ne pento.

Siete tutti infami e io sto con voi solo per sentirmi normale, perchè la società vuole superficialità. Non vuole solitudine, vuole baldoria, vuole scherzi stupidi, vuole critiche, vuole qualcosa di cui parlare, vuole falsità, vuole sfruttamento, vuole bugie. Ma è arrivato il momento di mandarvi tutti a cagare. Col cuore proprio. Perchè voi non sapete niente di me. Pensate che io non abbia nessun problema, che se reagisco in un certo modo è solo perchè sono matta. Mentre invece non sapete che 5 minuti prima di uscire con voi mi sono tagliata, ma appena vi vedo sorrido. Che mentre passeggiamo penso a buttarmi sotto una macchina e suicidarmi, finalmente. Siete tutti egoisti perchè pensate che i problemi che non si vedono, non esistono.

Io con i miei coetanei non ci sto bene. Con persone dai 30 anni in su sì invece. Perchè di solito hanno un cervello maturo almeno quanto il mio. E non lo dico come un vanto. Lo dico perchè so di essere strana e particolare. Cresciuta troppo in fretta grazie allo scorrere degli eventi.

E poi voglio dire un'altra cosa. Io sono strana, matta, permalosa, isterica, pazza, quello che volete. Ma io non ho paura proprio di niente e anche se di me è rimasta praticamente una poltiglia informe, io so affrontare qualsiasi cosa. So affrontare me, le mie insicurezze, l'ignoto, le paure, gli sbagli. Tutto.

Voi... Voi invece, siete stupidi e superficiali. Se vi prestassi i miei pensieri per un'ora vi suicidereste immediatamente. Siete fatti di ricotta, non avete le palle. E' anche grazie a voi che l'Irlanda mi sembrerà ancor più bella.

Scusate per lo sfogo. Sto troppo piena di schifo, di odio. Troppe cose tenute dentro per tanto tempo.



Ho voglia di libertà, di sentirmi leggera, di stare bene con una persona. Almeno una. Non un gruppo, me ne basta una. Non so se arriverà mai questa persona. Una c'è già, ed Courtney, la mia migliore amica. Ma ne vorrei un'altra. 

Una persona a cui poter chiedere di farmi respirare di nuovo, di farmi volare così da non cadere mai.

giovedì 20 giugno 2013

Proviamo con l'omeopatia

Ieri non ho proprio avuto tempo e modo di aggiornare il blog.
La mattina sono andata dalla nuova dottoressa, sono tornata a casa alle 16 circa, faceva un caldo assurdo (39°), mi sono fatta la doccia e sono dovuta uscire con gli 'amici del sabato sera'.

Parlando del colloquio con la nuova dottoressa... Devo dire che sono molto soddisfatta. Lei è un medico chirurgo, anche psicologa e omeopata.

Ero sfinita appena arrivata in studio. Avevo deciso dentro di me che avrei messo da parte i convenevoli e i formalismi. Avrei detto tutto e subito. Mi sarei comportata come la vera cinica che sono, avrei usato l'atteggiamento che evito accuratamente quando sono in società. Ero emozionata e fiduciosa. Ma allo stesso tempo avevo paura di fare un buco nell'acqua. Entro in studio.

"Eve, giusto? 21 anni... E che problemi potrai mai avere tu a 21 anni?" aveva la mia 'cartella clinica' davanti a sè. Sorrideva.
"Da ottobre sto in cura da una psicologa nutrizionista per disturbi dell'alimentazione..."
"Hai disturbi alimentari?"
"Sì."
"Parlamene, spiegami..."
Con molta freddezza ho raccontato in breve. Ho raccontato anche dell'autolesionismo.
"Ci sono i segni? Posso vederli?"
Fatto. Non mi ricordavo nemmeno dov'erano posizionate tutte le cicatrici.
"E' un problema serio, dobbiamo risolverlo."
OH. MIO. DIO. GRAZIE.

Poi mi chiede altre cose. Di come mi considero, di come mi vedo. E' uscito fuori che mi vedo inferiore a chiunque per non so quale motivo, che ho sempre torto, che non riesco ad impormi, che mi faccio trattare male senza battere ciglio. Dopo che finisco di parlare lei dice:

"Quindi te... Senti come se non esistessi."

Io alzo lo sguardo, la fisso. "Eh... Brava. Sì."

Quella frase... Non l'aveva mai detta nessuno. Nessuno l'aveva mai capito. (A parte Courtney ovviamente.) E dopo che ebbe detto quella frase, capìì che era il medico giusto. Che aveva compreso.

"Quali sono i tuoi progetti per il futuro?"
"Mah... Io... Lavoro come babysitter..."
"No no, intendo, cosa vuoi DAVVERO fare in futuro, i progetti, le tue..."
"Voglio andare a vivere in Irlanda." dico d'un fiato.
La sua espressione che fino a quel momento era stata turbata, si rilassa e le sbuca un bel sorriso.
"Davvero? Che bella cosa che hai detto! E come mai? Parlamene..."
"Perchè ci sono stata ad agosto e non appena sono atterrata ho pensato che era casa mia. Ma non è un capriccio di una bambina che sogna. Io per la mia età devo dire che ho viaggiato abbastanza e mi sono affezionata a diversi posti. Ma in nessuno di quei posti ho provato le cose che ho sentito stando a Dublino. Amo il clima, la mentalità, la gente... E' casa mia, io appartengo a quel posto."
"Wow... Mi fa davvero piacere sentirti dire queste cose. E quando metterai in atto questo progetto?"
"Forse a settembre."
"Perchè forse?"
"Perchè alcuni mi scoraggiano... Magari mi dicono che con i miei problemi non dovrei partire..."
"E invece è proprio perchè ai questi problemi che devi partire. Te la caverai da sola. Se l'Irlanda ti attira così tanto vuol dire che... Che lì c'è qualcosa che aspetta TE. E, mia cara, sarà proprio l'Irlanda a salvarti."

Il colloquio finisce con una visita per vedere la mia salute fisica e la prescrizione di un medicinale omeopatico da prendere per un mese. La dottoressa in questione visita i suoi pazienti ogni 6 mesi, perchè i pazienti possono chiamare e tenersi sempre in contatto con lei. Ma a me ha detto:"Prima che vai in Irlanda, a settembre, voglio rivederti eh! Mi raccomando!".

L'Irlanda mi salverà, continuavo a pensare una volta uscita da lì. Ed ero un pò ottimista.
Spero arrivi presto la mia piccola medicina omeopatica.
Anche se continua ad andare tutto abbastanza una cacca (vedi l'uscita di ieri sera), la visita di ieri mi ha  messo un pò di speranza.




martedì 18 giugno 2013

Nuova dottoressa

Domani alle 11.30 ho l'appuntamento con la nuova dottoressa. Chissà come andrà... Sono un pò ansiosa, speriamo bene... Domani vi aggiorno.

lunedì 17 giugno 2013

Ireland

Quando andrò in Irlanda starò bene.
Prenderò un gattino che mi faccia compagnia, al quale darò un nome assurdo.

Quando andrò in Irlanda deciderò io cosa come quando e quanto mangiare.
Farò io la spesa.
Arrederò io la mia casetta.
Farò la brava.
Non mi taglierò.
Tratterò tutti bene, tutti quelli che conoscerò.

In Irlanda comprerò una bici e la userò per gironzolare in centro.
Andrò sempre in giro senza ombrello.
Sarò adorabile.

Andrà tutto per il meglio, vero?

domenica 16 giugno 2013

Disagio

Oggi mi è venuto il ciclo. Sto a pezzi. E fa un caldo assurdo.

Ieri sera sono stata ad una festa, da "un'amica". Solito schifo per me.
Nel mio cervello si è innescato un meccanismo idiota che mi induce a nascondere il mio costante disagio in maniera teatrale ed esagerata. Tipo, arriva l'ora della cena, e io qualsiasi cosa mi offrono la mangio perchè io sto bene, io non ho un DCA, io non mi sento a disagio se mi presentano un piatto di pasta, una fetta di torta, mille pezzi di pizza, io mi sento benissimo. Io non vorrei andare in bagno a vomitare, no no, non vorrei mai tagliarmi le vene, non vorrei mai urlare di punto in bianco davanti a tutti loro.

E, solita domanda:

Per quale stupido motivo continuo a frequentare gente a mio avviso idiota e superficiale?

Non lo so. O forse sì. Perchè voglio sembrare normale. Voglio sembrare superficiale e banale. Voglio non pensare che sono enorme. Che non posso sedermi, che non posso correre, che non posso muovermi. Che mi sento a mio agio con me stessa, che mi piaccio. Che sono l'anima della  festa. Che faccio la scema per far ridere tutti. Che senza di me la serata non ha senso.

Che schifo, ho le gambe piene di smagliature e cellulite. E quanto cavolo odio le mie cosce. Che in estate fa caldo e si toccano le une con le altre e le percepisci ancora di più. Io posso pesare pure 5 kg, le mie cosce si toccheranno sempre. Perchè dipende anche da come siamo fatte, dalla nostra ossatura, dalla fisionomia. C'è chi ha le cosce magre e il bacino largo, chi ha le scapole sporgenti e chi no. E' così, è una legge della natura, ma a me non va giù. Io voglio scomparire, in tutti i sensi.

Mi aspettano 2 mesi di lavoro. Luglio e agosto. Pieni. Dopodichè, spero i miei me lo permettano e spero vada tutto apposto, io me ne voglio andare via.

E' tanto che non mi taglio, 8 giorni credo. Cavolo, è tantissimo!  

Ma vorrei...




sabato 15 giugno 2013

Home sweet home.

Ieri sera alle 23.30 mio padre dice di chiudere a chiave la porta e non aprire a nessuno.
"Ma S. deve ancora tornare..."
"Sta zitta" risponde. Vado a letto. Alle 23.35 suona il citofono. É mio fratello. Apro. La porta di casa é inchiavata.
"Posso aprire..?" chiedo a mio padre, mentre mio fratello aspettava fuori dalla porta. Nessuna risposta. Dopo qualche secondo sento mio padre che si alza dal letto e i suoi passi che si avvicinano. Mia madre dice:"No aspetta, calmati..."
Io schizzo in cameretta sul mio letto,mio padre apre la porta, prende mio fratello e inizia a pistarlo di botte e a urlare come un animale. Dice cose brutte. Io mi tappo le orecchie, schiacciandomi contro la parete che si trova ad un lato del letto. Chiudo gli occhi, ma non cambia proprio un cacchio.
Io continuo a sentire le urla, i calci e i pugni. Il mio panico é totale. Vorrei fare qualcosa, ma il timore mi blocca. E poi, cosa potrei fare?
Quando queste scene da ghetto americano si concludono scrivo ad un amico, ma non risponde. Allora scrivo a Courtney, solo per distrarmi, ma non le dico niente di che. Non me la sento.


Stamattina, il mio amico:"Ieri dormivo, dovevi dirmi qualcosa?"
"Si,tipo che mio padre ha ammazzato di botte mio fratello e gli ha detto che da oggi non deve mettere più piede dentro casa altrimenti lo uccide."
"AIA... Cavolo, a vederlo tuo padre non sembra cosi... Si trasforma in una bestia... Va beh, dai, non abbatterti. Positività! :D"

Tu sei un idiota. Io non so se mio fratello oggi sarà vivo e tornerà a casa e tu mi dici così. Io ti confesso che sto nel panico per questo e tu dici stronzate simili.

Odio la mia famiglia. Voglio scappare via. Ecco perché non vogliono che esco, perché io devo stare dentro casa ad accumulare la tensione di mia madre e mio padre, ad assaporare la schifosa atmosfera che aleggia in casa. Così loro sono tranquilli e tutto quel che rimane da fare a me é correre in bagno a tagliarmi. Sì, perché nelle belle cose che diceva ieri mio padre c'era anche un:"Dovete andar vene tutti a fanculo."
E io tra poco ci vado, tranquillo. Anzi, scusa proprio se sono nata.

STRONZI.


venerdì 14 giugno 2013

Estate.

Estate. Caldo. Odioso. Non mi piace.
Giro per strada e vedo tutte ragazze in pantaloncini, che si vede che si piacciono. Io continuo a vedermi un enorme maiale schifoso. Le mie cosce... Mettermi seduta, la cosa più normale del mondo, mi fa schifo. Perché vedo le mie cosce budinose allargarsi sulla sedia o sul sedile della macchina. GRASSA.
In Irlanda non fa mai cosi caldo. In Irlanda il clima è perfetto.

Mi sto facendo crescere i capelli. Stanno tornando del mio colore naturale.

Tutti pensano che io non abbia problemi. Perché li nascondo benissimo. Da una parte mi dispiace. Dall'altra penso che almeno posso fare quello che voglio perché nessuno si accorgerà se sotto i miei vestiti ci sono cicatrici nuove o se ho digiunato o se ho provato per la miliardesima volta a vomitare.
Mi sento stupida. Una stupida ragazza grassa e disturbata, con qualche cicatrice sparsa qua e là.

Non mi taglio da... Da un po. E va bene così per adesso.

giovedì 13 giugno 2013

Vuota.

Scusate gente, ma oggi non so davvero cosa dire. Sono andata con mia madre per negozi. Abbiamo comprato un tablet economico ma carino lo stesso. Vi scrivo da li infatti. E poi ho preso un paio di orecchini con delle piume nere. Inutile dire che li adoro.
Mi sono rotta di tutto. Tutto quello che riesco a pensare è:"Voglio andarmene da qui".

mercoledì 12 giugno 2013

49.7

Obiettivo 48. Quel 48 che la psicologa mi ha tanto raccomandato di non raggiungere.

Le persone normali mantengono i rapporti. Le persone normali VOGLIONO rapporti. Li curano, li fanno crescere, li mantengono stabili. Io invece...

Io li creo, ci gioco un pò, li spappolo, li faccio in mille pezzi e poi mi diverto, mi consumo per rimettere insieme quello che ho distrutto. Con le mie parole. Con le mie azioni.

E le persone ti corrono dietro, fanno di tutto per afferrarti. Ma tu sei lontana, irraggiungibile. E dopo qualche tempo prendono consapevolezza che non possono sprecare la loro vita dietro a te. E quindi se ne vanno, silenziosamente. E tu rimani sola, sempre più sola. Hai fatto tutto tu, è solo colpa tua. E loro che non ti capiscono. E loro che te l'avevano detto.

Una volta dissi ad un 'amico':"Tu non mi capirai mai." Ecco, quella frase lo ferì profondamente perchè pensava gli avessi dato dello stupido. Avrei voluto dire che dicevo così perchè neanche io mi capisco. Perchè ho un pò di problemi. "Senti, visto che non li posso sapere, non li menzionare nemmeno gli stupidi problemi che dici di avere." Giusto, pensavo io.

Quando qualcuno non capisce è difficile. Quando in una discussione tu ti senti giù, ti prendono le crisi e la persona dall'altra parte continua a ribattere sul fatto che sta più male lei di te. Che lui ha ragione e te hai torto. Che lui è buono e tu sei cattiva.

Tu sei cattiva perchè sei diventata cinica. Perchè non vuoi che fonti esterne (per quanto possibile) ti facciano soffrire. Perchè tu te lo ricordi ancora. Te lo ricordi quando lui ti guardava e ti faceva le promesse e piangeva abbracciato a te e ti asciugava le lacrime. Ti ricordi quando di colpo è sparito e tu sei rimasta con una manciata di promesse non mantenute e qualche ricordo nella testa. E tu eri quella matta, che aveva fatto tutto da sola. Tu lo sai che 'non ti lascerò mai' non è mai vero. Lo sogni ancora qualche notte e se ti svegli ti metti a piangere.

Che poi ti ricordi pure di quando eri vuota. Perchè non mangiavi e perchè niente desideravi. Che fissavi il soffitto sdraiata sul divano. E quando chiedevi a Courtney:"Lui torna, vero?" e lei non lo sapeva; non lo sapeva nessuno.

Quanto è difficile non tagliarsi. Non farsi male. Ricorda la promessa.

Perchè non senti più i sentimenti, Eve K.? Perchè? Perchè non vuoi essere felice? Ma che ci fai ancora qui, cosa aspetti ad andartene?



Irlanda, Connemara.


Irlanda mi manchi. Mi manchi proprio un casino. Arriverò, vedrai.